L’AQUILA – In questo momento di scandali e dure prove perla Chiesa, è proprio da uno degli esponenti più noti della stessa Chiesa italiana, Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliario dell’Arcidiocesi dell’ Aquila e volto di Raidue, che arriva “Nulla andrà perduto”, un libro che è Un grido di speranza per l’Italia, come recita il sottotitolo (Piemme Incontri). La prefazione ne spiega, fin dalla prima pagina, le finalità: “È questo il mio grido e insieme la mia speranza perché le nuove generazioni dell’Aquila e dell’Italia siano davvero «issate sulle spalle di giganti» e possano prendere in consegna questo mondo per esserne custodi più sensibili. Con questa certezza: nulla di tutto ciò che ci capita, andrà perduto!”.

Un messaggio di fiducia che si indirizza volutamente ai più giovani, i più fragili e i più spaesati in questo momento di crisi e di caduta di valori. Ed è proprio che questo motivo che l’Accademia Bonifaciana di Anagni, presieduta dal Cav. Dott. Sante De Angelis, ha voluto conferire a don Giovanni D’Ercole,la Xedizione del Premio Internazionale Bonifacio VIII, che gli verrà consegnato sabato 3 novembre presso il Palazzo Papale di Anagni, accolto dal Vescovo diocesano monsignor Lorenzo Loppa, nel corso di una solenne cerimonia alla presenza di Autorità civili, religiose e militari, del Senato accademico, dei membri del Comitato Scientifico, presideuto dal Vescovo mons. Franco Croci e di altri insigniti.

L’ evento, alla sua decima edizione è patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha ottenuto anche quest’anno la medaglia d’a’rgento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e vedrà la testimonianza anche di altri due prelati ben noti: monsignor Emery Kabongo Kanundowi (già segretario particolare del Beato Giovanni Paolo II,  Arcivescovo emerito di Luebo ed ora Canonico nella Papale Basilica Vaticana) e monsignor Oscar Rizzato (già Elemosiniere di Sua Santità). “Avere con noi mons. Giovanni D’Ercole, è motivo di grande soddisfazione e di gioia – ha commentato il Presidente della Bonifaciana Sante De Angelis – la sua lunga esperienza in Segreteria di Stato, così come quella nella comunicazione sociale a cui si aggiunge quella di Pastore benvoluto e paterno, vicino ai giovani sarà per tutti una testimonianza da conservare a lungo”. 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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