L’AQUILA – “A qualche giorno dalla decisione del Tribunale di L’Aquila nel processo alla Commissione Grandi Rischi, a sangue freddo e senza entrare nel merito delle motivazioni del verdetto, non ancora rese note, esprimiamo viva soddisfazione per una sentenza storica e non possiamo che essere solidali con la magistratura aquilana, ingiustamente bersagliata da aspre critiche “. E’ quanto afferma in una nota Paolo Ardini, portavoce aquilano dell’associazione di promozione sociale CasaPound Italia.

“Non auspichiamo condanne esemplari, – continua Ardini – né cerchiamo colpevoli di comodo, nè, ancora, vogliamo capri espiatori contro i quali indirizzare l’opinione pubblica. Chiediamo, però, con fermezza, che tutti coloro che hanno avuto responsabilità nella morte di centinaia di persone siano chiamati a risponderne, affinché errori simili non si verifichino più e chiediamo, con ancora maggiore fermezza, che laddove a sbagliare siano stati organi dello Stato, i vertici siano rimossi”
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“Per questo-conclude il portavoce di Cpi- non siamo d’accordo neppure con coloro che affermano che a L’Aquila ad essere processata sia stata la scienza: stando a quanto emerso, infatti, il processo e la condanna scaturiscono proprio da una violazione delle regole scientifiche che, ove fossero state osservate, avrebbero consentito a tanti aquilani, erroneamente rassicurati, di mettersi in salvo prima della tragedia”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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