L’AQUILA – Ecco la nuova governace.  Tra le notizie più attese oggi a Roma ci soni i nomi delle figure di vertice che costituiranno la nuova Governance della ricostruzione.

Il capo dell’ufficio speciale del Comune dell’Aquila è Paolo Aielli, già amministratore delegato di Finmeccanica, a dirigere invece l’ufficio speciale per la ricostruzione nei comuni del cratere sarà Paolo Esposito che oggi ricopre il ruolo di capo delle risorse umane presso il quotidiano “Il Messaggero” ed in passato ha svolto lo stesso incarico presso l’azienda farmaceutica Sanofi Aventis.

Confermato, come già anticipato da AquilaTv il nome di Aldo Mancurti,  che gestirà la contabilità,  per L’Aquila la cosa più importante.

Il nomi nomi sono stati resi noto nel corso della conferenza stampa a Roma a Palazzo Chigi alla presenza del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente e di tutti i sindaci delle aree omogenee.

BARCA:”MOMENTO STORICO, ORA SI FARA’ IN FRETTA”

“E’ un momento storico – ha detto Barca – ora si farà in fretta. Da domani possiamo iniziare”

Barca ha inoltre snocciolato dati sul concorso da questa testata già anticipati questa mattina.

Le risorse per il terremoto in Abruzzo sono “abbondanti” dice: 3,4 miliardi di euro piu’ 447 milioni per i pagamenti da effettuare per lavori gia’ svolti. Oltre a questi soldi, il ddl di stabilita’ prevede “attenzioni aggiuntive”.

E aggiunge: “I fondi ci sono, ma il processo di ricostruzione non deve sedersi. Ad oggi abbiamo speso solo il 10-15% di cio’ che serve”.

CIALENTE ATTACCA CHIODI:”DA APRILE NON ABBIAMO FATTO NULLA, NON C’ERA UNA GRU”

Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, attacca senza mezzi termini l’ex Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi: “Nel 2011 all’Aquila non c’e’ stata una gru. Noi faremo partire i lavori nel 2013.

L’esecuzione durera’ al massimo 40 mesi. Nel 2019 L’Aquila sara’ capitale europea della cultura e il grosso dei lavori sara’ completato per quella data”.

Ed ancora:”Da aprile non abbiamo fatto nulla. L’ex commissario e’ entrato in uno sciopero bianco”.

LA NOMINA DI ALDO MANCURTI

Il ministro Barca rende noto che sono stati firmati due Dpcm, ora all’attenzione della Corte dei Conti.

– Il primo disciplina la liquidazione delle posizioni pendenti;

– il secondo nomina Aldo Mancurti responsabile della gestione stralcio.

CIALENTE:”LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO DURERA’ 40 MESI”

Alla domanda su quando il centro storico dell’Aquila tornera’ a essere pienamente vivibile, Cialente risponde: “Non ci facciamo illusioni. I lavori cominceranno nel 2013 e l’esecuzione durera’ al massimo 40 mesi. Va ricostruita anche la periferia.

Ci sono ancora 35mila persone senza casa e ogni mese paghiamo 3 milioni di euro per l’affitto di alloggi. Risistemando i condomini di periferia, risparmieremmo 35 milioni di euro l’anno”.

IL MINISTRO  BARCA STIMA 10 – 12 ANNI

Barca pensa che “la riconquista del centro storico dell’Aquila sara’ graduale”. Il ministro stima che “10-12 anni” saranno sufficienti per avere una percentuale di centro storico abitabile tale da garantire la vita sociale.

CIALENTE SODDISFATTO DELLA NOMINA DI AIELLI

“Sono molto soddisfatto della nomina di Paolo Aielli; uno dei motivi che mi ha convinto è stata la sua esperienza manageriale ed il fatto che, in Finmeccanica, abbia lavorato anche sui progetti per le applicazioni Smart. Ora, più che mai, bisogna accelerare i tempi.

Ho già sollecitato Aielli ad espletare le procedure pubbliche per il reperimento dei 25 dipendenti a tempo determinato che, mi auguro già da dicembre, daranno vita al nuovo ufficio speciale. Sono altresì soddisfatto per i nuovi DPCM che, oltre a sbloccare i 460milioni di euro, impegnati e mai versati da Chiodi, sbloccano i fondi per l’autonoma sistemazione e per le macerie, stabilendo, inoltre, il trasporto gratuito per gli studenti universitari. Come ho sempre sostenuto, il commissariamento ha solo rallentato il processo della ricostruzione; l’imperativo, ora, è non continuare a perdere tempo.”

E’ GIÀ POLEMICA. BIONDI:”TRADITO LO SPIRITO DI COLLABORAZIONE”

“Con la nomina del direttore dell’ufficio speciale del cratere, il governo, con la complicita’ di alcuni primi cittadini, ha tradito lo spirito di partecipazione e collaborazione con il territorio colpito dal sisma”. Lo afferma il sindaco di Villa Sant’Angelo (L’Aquila), Pierluigi Biondi. “Nell’assemblea turbolenta dei sindaci del 25 settembre scorso, all’unanimita’ dei presenti, fu deciso che le scelte fondamentali per il riassetto della governance alla luce del passaggio alla gestione ordinaria, e quella attuale lo e’, sarebbero passate per l’approvazione dell’assemblea stessa – aggiunge Biondi – quello spirito e’ stato tradito, grazie anche e soprattutto ai nostri rappresentanti di area omogenea”.

“Convocati dal ministro, sei sindaci, in un’ora, hanno dato l’ok alla designazione senza neanche conoscere il nome del fortunato che prendera’ 200 mila euro l’anno per decidere del nostro futuro”, prosegue Biondi. “Le modalita’ operative del governo non fanno una grinza e sono perfettamente in linea con la strategia della ‘guerra lampo’ gia’ attuata per la legge Barca: il cui testo e’ stato reso noto quando i giochi erano gia’ fatti – sottolinea – Questo e’ assolutamente legittimo, incomprensibili, invece, sono i sindaci che si adeguano perche’ ‘al ministro non si puo’ dire di no'”.

“Intanto finiscono i soldi per la ricostruzione, manca la liquidita’ per pagare ditte e fornitori, si sguarniscono gli uffici di personale tecnico, si bloccano le attivita’ di ricostruzione pubblica, cose non dette solo da me, ma dal coordinatore dei sindaci, Emilio Nusca, con una lettera alla stampa – spiega Biondi – lo stesso che all’Aquila dice una cosa e a palazzo Chigi ne fa un’altra. Se a loro va bene sono contento, vivono molto piu’ serenamente di me”. “Infatti, da quanto mi riferiscono – afferma ancora – nell’incontro di ieri Barca avrebbe chiesto un’adesione incondizionata alle sue scelte chiedendo ‘vi fidate di me?’, io ribalto la domanda: lui si fida di noi sindaci?

Da come procede per strappi e imposizioni, seppure inzuccherate, e ripeto, grazie ai ‘basisti’ in fascia tricolore, direi di no”. “La ricostruzione deve essere cosa ‘romana’, questo ormai e’ evidente, molti, forse la maggioranza dei miei colleghi, sono d’accordo. Io no – conclude – e non ho timore di essere voce pressoche’ isolata: almeno avro’ la inutile soddisfazione di poter dire ai miei cittadini ‘io ci ho provato'”.

APPELLO PER L’AQUILA. Ricostruzione e supermanager: trasparenza ed obiettivi

Il decreto sviluppo sancisce il superamento dell’emergenza attraverso una serie di misure tecnico organizzative. Una di queste prevede l’istituzione di due “uffici speciali per la ricostruzione”, uno per L’Aquila e l’altro per i Comuni del cratere. Su questo tema vorremmo affrontare due punti, la nomina dei supermanager ed i meccanismi di gestione degli stessi.

Le nomina dei supermanager – Nelle ultime ore la situazione ha avuto una veloce evoluzione. Si è passati dal totonomi alle prime indiscrezioni concrete, e da queste all’annuncio di oggi, dato in conferenza stampa a Palazzo Chigi alla presenza del Ministro Barca. Non intendiamo qui soffermarci sui nomi dei prescelti quanto, come nostra abitudine, sulla questione di metodo.  Anche su questa vicenda vogliamo che sia aperta una reale fase di trasparenza rendendo espliciti quali siano stati i criteri di selezione, deplorando come per l’ennesima volta la tanto invocata partecipazione si concretizzi nel poter solo prendere atto di scelte prese altrove.

I prossimi passi, sui quali invitiamo la cittadinanza a vigilare con noi, riguardano la formazione dell’organico dei due uffici nei quali saranno inseriti dei dipendenti, anche se non è chiarissimo se questi ultimi saranno tutti selezionati tramite il noto concorsone. Su quest’ultimo punto gli organi di stampa forniscono interpretazioni alternative. Vorremmo che non ci fossero incertezze circa la competenza dei nominati con procedure diverse dal concorso. Si potrebbe semplicemente attuare la tanto citata trasparenza, in modo che tutti possano giudicare i meriti che hanno portato alla nomina dell’uno piuttosto che dell’altro. Il timore, magari fuori luogo, è che le varie nomine siano effettuate pescando nel “sottobosco” della politica che non sempre esprime criteri realmente meritocratici.  Vogliamo dei manager il cui obiettivo principale sia la ricostruzione della Città e del cratere, senza timori reverenziali e senza vincoli di gratitudine nei confronti di qualcuno. Abbiamo assistito abbastanza inermi ad una mascolina prova di forza tra in Sindaco ed il Commissario circa l’utilità del piano ricostruzione. Siamo convinti che tale prova di forza non abbia giovato alla città. Vogliamo manager capaci di fare il loro lavoro.

Gestione dei supermanager  – Il decreto indirizza il compenso dei manager in circa 200mila euro. Sul costo dei due uffici non si hanno dati certi, ma ci aspettiamo che il costo della struttura, nel suo complesso, superi il milione di euro ogni anno. Un “ruscello” di soldi pubblici. Anche qui, una “bella” operazione trasparenza sui costi delle strutture aumenterebbe solo la coscienza della realtà.

Il tema principale resta la retribuzione dei manager e proponiamo che parte di tale retribuzione sia legata al raggiungimento di obiettivi  fissati in precedenza, concreti, compatibili e soprattutto misurabili con una chiara scansione temporale. Proponiamo che la consuntivazione dei risultati sia resa pubblica e verificabile dai cittadini. La gestione dei manager tramite obiettivi è largamente diffusa ovunque (MBO- Management by objectives) e rappresenta lo strumento che lega lo stipendio del manager all’effettiva capacità di raggiungere determinati risultati. Obiettivi inerenti un processo di ricostruzione potrebbero essere legati ai tempi di evasione delle pratiche oppure quante pratiche riesco ad evadere in un determinato periodo, quanto tempo impiego a mettere a  regime una nuova struttura, e così via. Chiaramente bisogna definire obiettivi che producano ricadute dirette sul processo di ricostruzione.  Proponiamo che i contratti dei nuovi manager prevedano questo tipo di gestione. D’altronde, parliamo di stipendi che, in periodo di crisi, rappresentano dei veri “terni al lotto” per i nominati. Vogliamo che le retribuzioni siano legate alla capacità dei manager di saper gestire l’articolato processo di ricostruzione. Dovremmo fissare una soglia al di sotto della quale sia prevista anche la revoca dell’incarico. E’ ora che i cittadini possano valutare direttamente le capacità di chi è praticamente ricoperto d’oro con denari pubblici, è ora che le capacità siano dimostrate e non solamente auspicate.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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