L’AQUILA- E’ bufera sull’inaugurazione, domenica, dell’auditorium di Renzo Piano. Il Capo dello Stato, che interverrà all’evento, avrebbe bloccato gli inviti ad assessori e politici e chiesto all’amministrazione comunale di invitare al loro posto i parenti delle vittime del terremoto.
La notizia, al momento, non è ufficiale. E’ anche possibile che sia stata la stessa amministrazione a valutare l’opportunità di cambiare programma sentita la Presidenza della Repubblica, ma pare certo che il Capo dello Stato non abbia gradito la soluzione iniziale del Comune e abbia invitato il comitato organizzatore a fare una scelta diversa. Se le cose sono andate realmente così, sarebbe uno schiaffo alla giunta in carica, uno schiaffo che arriva direttamente dalla Presidenza della Repubblica. Conseguenza inevitabile delle polemiche che stanno accompagnando questo evento, decisamente poco fortunato.
IL COMUNE SMENTISCE, DAL QUIRINALE NESSUNA IMPOSIZIONE
Il Comune dell’Aquila smentisce categoricamente le illazioni comparse, su alcuni organi di informazione, secondo le quali il Quirinale avrebbe dato imposizioni di qualsivoglia natura circa la lista degli invitati al concerto inaugurale dell’Auditorium del Parco, che si terrà domenica 7 ottobre.
Lo stesso Comune dell’Aquila ribadisce che, non appena sarà definitiva, renderà nota la lista stessa composta dai diversi promotori dell’iniziativa. Il Quirinale fin dall’inizio ha dato il suo contributo ed evidenziato le esigenze protocollari legate al cerimoniale determinato dalla presenza del Presidente della Repubblica.
ARRIVA ANCHE ROBERTO BENIGNI PER INAUGURARE L’AUDITORIUM DI PIANO
Spunta anche il nome di Roberto Benigni tra gli invitati all’inaugurazione dell’Auditorium di Renzo Piano. Il comico e regista italiano è nell’elenco dei nominativi consegnato al comune dell’Aquila al numero 106 ed è stato direttamente inserito dall’architetto Piano. Se la presenza dovesse essere confermata, il comico sarà sicuramente seduto accanto a Piano per ascoltare le note dell’orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado
