L’AQUILA- Proprio non va il mercato di Piazza d’Armi. Gli ambulanti si lamentano: poca gente, affari scarsi, stavamo meglio negli stand provvisori vicino ai supermercati, se l’amministrazione non fa qualcosa sarà un autunno triste e ancora peggio andrà l’inverno. Facile dire che la cosa era prevista e che i nodi, prima o poi, vengono al pettine. Una cosa era Piazza Duomo dove il mercato era funzionale a quanti abitavano nel centro storico (16.000 persone tra residenti e universitari fuori sede più 1.000 esercizi commerciali), una cosa era la sistemazione in emergenza vicino alla grande distribuzione dove l’afflusso della clientela aveva effetti positivi anche per gli ambulanti che vendevano senza dubbio di più, una cosa è invece la piattaforma in cemento di Piazza D’Armi, messa lì isolata, in mezzo alla ‘brughiera’, lontana, lunare, che non mette né buon umore né voglia di comprare. La gente ci va, ma poi si stanca anche perché non ci sono servizi, manca un bar, un ristoro qualsiasi, un chiosco per una bibita, una panchina, l’ombra di un albero per ripararsi dall’afa. Mai un luogo è stato così inospitale all’Aquila. E siamo d’estate, figurarsi d’inverno col freddo e con la neve. A ciò si aggiunga che chi esce in auto dal mercato, lo fa a proprio rischio e pericolo di finire coinvolto in un incidente con i mezzi che transitano veloci su via Piccinini.
Tutto questo lo hanno capito bene gli ambulanti che ora premono sull’amministrazione comunale che, d’accordo con loro, ha voluto il mercato in quel luogo isolato. Fanno pressione per avere al più presto la terza corsia su via Corrado IV e un minimo di servizi attorno all’orribile piattaforma di cemento che ha rovinato Piazza D’Armi. L’amministrazione risponde che le cose cambieranno non appena prenderà forma il progetto di recupero di tutta la zona, con la terza corsia, i due rondò a capo e a piedi di via Piccinini, il parcheggio da 400 posti, l’auditorium (il quarto, o il quinto?). Sì ma quando sindaco Cialente?