L’AQUILA- Divampa la polemica attorno al Centro Turistico del Gran Sasso e la sua gestione, col sindaco Massimo Cialente nel mirino dell’opposizione. Il presidente del Centro Turistico Alessandro Comola, ci ha inviato una lettera in cui espone le difficoltà che ha incontrato in un ente difficile da gestire per situazioni che risalgono a un passato remoto che imporrebbe al sindaco e alla giunta la ricerca di soluzione definitive. Comola afferma di capire l’atteggiamento dei consiglieri della Commissione di Garanzia, ma di non condividere i modi e i contenuti delle loro osservazioni. Dopo una serie di considerazioni, anche di carattere storico, Comola dice di augurarsi che prevalgano atteggiamenti positivi, e acclude il testo della lettera inviata al presidente della Commissione di Garanzia Raffaele Daniele, con la scaletta dei punti da affrontare. Una lettera che dovrebbe attestare la sua buona fede. C’è poi una nota molto dura nei confronti del sindaco Massimo Cialente, del consigliere dell’‘Aquila che Vogliamo’, Vincenzo Vittorini, il quale parla di “quadro fosco” all’interno del Centro Turistico, di “amministratori compiacenti” e di “consulenze d’oro non autorizzate”. Ma vediamo i termini di questa polemica ormai inarrestabile.

 LA LETTERA DI COMOLA AD ‘AQUILATV’

 “Caro Direttore, la ringrazio per l’attenzione e la disponibilità che ha inteso riservare a me e, quindi, al Centro Turistico del Gran Sasso. Ho ascoltato le ultime riflessioni del consigliere Di Cesare e letto il comunicato del Presidente Daniele. Capisco la loro tensione emotiva; non condivido i modi e i contenuti delle loro osservazioni. Scusandomi di non poter essere all’Aquila a causa di una fastidiosa indisposizione (come avevo comunicato al presidente Daniele), desidero solo esprimere i miei sentimenti di rispetto, d’amicizia e di considerazione per gli Aquilani e per i loro rappresentanti. 

“Caro Direttore, la vicenda del CTGS e’ assai complessa e non può esser liquidata con qualche battuta su rimborsi spese, false affermazioni, verbali asseritamente inesistenti o altre facezie da bar. Ciò anche perché la verità è più forte di qualsiasi menzogna.

 “DOBBIAMO AVERE RISPETTO PER 39 FAMIGLIE”

 “Il rispetto che tutti, dico anche e certamente i miei detrattori, dobbiamo avere per le 39 famiglie del CTGS, che da anni subiscono l’inganno e l’oblio dei più,  ci impone una riflessione più alta e responsabile.  D’altra parte la mia assoluta devozione al ricordo per Enrico Mattei, abruzzese di origini, cresciuto in questa splendida Terra, m’impedisce di coltivare pensieri men che meno positivi, anche innanzi al più accanito e spudorato mestatore. Ciò che vorrei è la lealtà che “Marconi”, nome di battaglia di Mattei, ha sempre e comunque mostrato nella sua mirabile esistenza, esempio per noi tutti. Il pensiero a Mattei non è casuale né peregrino. Nell’autunno del 1953 Giorgio La Pira, sindaco di Firenze, verso le 4.30 di un mattino chiamò Mattei dicendo: “Enrico ho sognato la Madonna: mi ha detto che comprerai la Pignone. Pare sia episodio vero. Certamente l’abruzzese Mattei nel gennaio 1954 comprò la Pignone, salvando un’azienda che tuttora produce insieme a migliaia di lavoratori. Io ho fede, dobbiamo avere fede. Purtroppo non vedo epigoni di Mattei in giro. Tuttavia sono sicuro che il bene superiore del Gran Sasso farà cessare le improvvide contumelie e darà coraggio a chi ha promesso al Sindaco Cialente, simpatico e concreto visionario, di aiutare la Citta’ ed il CTGS ad uscire da questo momento difficile”.

 LA LETTERA DI COMOLA A RAFFAELE DANIELE

  “Cortese Presidente, La ringrazio molto per la lunga conversazione telefonica dell’altro giorno. Ne ho tratto spunti molto positivi. Tra l’altro la sua domanda in ordine alle ragioni per le quali a suo dire “è difficile comprendere come mai un professionista come lei si sia preso un tale gatta da pelare”, mi ha fatto riflettere assai. Debbo dire che la risposta me l’ha fornita Lei stesso quando ha confessato di fare il Presidente per soli 50 Euro a seduta. E sì, caro Collega forse siamo due visonari; capita, anche oggi, che vi siano professionisti che fanno cose pensando che si devono fare e basta; forse siamo un po’ svitati, non Lei, parlo per me naturalmente.

 Venendo alle questioni operative, poiché non tutto vien per nuocere, mi permetto, come Le ho anticipato, di annotare una scaletta d’argomenti su cui, se Lei ritiene, si potrebbe articolare una esposizione compiuta la migliore informazione della la Sua Commissione. Il dottor Verini, Presidente del Collegio Sindacale, è a Sua disposizione per ogni chiarimento.

Quanto alla data, Le confesso che il medico mi ha prescritto due/tre settimane almeno di ” ferma macchina ” per via di questa veramente fastidiosa sciatica.  Ci sentiremo domani grazie ancora e a presto.  Alessandro Comola. Ecco la scaletta proposta da Comola. 

1) esame natura giuridica Centro Turistico del Gran Sasso; 

2) esame situazione amm/contabile/previdenziale al 31/12/2011; 

3) esame situazione amm/contabile/previdenziale al 30/06/2012;

4) esame contenziosi chiusi ed in essere / contratti attivi e passivi;

5) esame transazioni effettuate e in essere;

6) esame atti organi;

7) esame situazione impianti / fon tari/ pezzi di ricambio;

8) esame situazione patrimonio immobiliare; 

9) esame situazione piano d’area; 

10) esame situazione generale, con particolare riguardo al debito aziendale. 

11) sintesi/ dibattito 

L’ATTACCO DI VITTORINI A CIALENTE

 “Dal lavoro della V Commissione Consiliare di Garanzia e Controllo- dice Vincenzo Vittorini in una nota molto dura in cui attacca il sindaco Cialente- sta emergendo un quadro fosco, oscuro, di cattiva gestione del Centro Turistico del Gran Sasso (CTGS) a partire dalle trattative per la “privatizzazione” fuori dalle regole, alla nomina di amministratori compiacenti delle stesse trattative, fino alla mala gestione della Spa comunale tra consulenze d’oro non autorizzate, rimborsi spesa esorbitanti, mancanza di verbali e chi più ne ha più ne metta.

IL SINDACO, ATTEGGIAMENTO CONTRADDITTORIO

A fronte di tutto ciò il Sindaco Cialente, che non si è mai presentato in V commissione sebbene più volte invitato e che ha “obbligato” la maggioranza a disertare la riunione della V Commissione del 6/8/2012, nello stesso giorno chiede una commissione consiliare di indagine sulle aziende partecipate del Comune dell’Aquila a partire dal 1994, tentando così di sfuggire alle proprie responsabilità confondendole in un enorme calderone in cui la colpa è di tutti e quindi non è di nessuno.

Ben venga la commissione di indagine su tutte le partecipate a partire dal CTGS, ma a questo punto L’Aquila che vogliamo chiede commissioni di indagine anche su: ricostruzione bloccata, puntellamenti, sicurezza, piano di protezione civile comunale prima e dopo il sisma.

 ASSURDO CIALENTE. PER LUI LA COLPA E’ SEMPRE DEGLI ALTRI

In questo quadro il Sindaco, come tale, deve assumersi la responsabilità della sua gestione. Se continua ad affermare che non ha responsabilità vuol dire che non sta amministrando. A questo punto sta confessando la sua inefficacia amministrativa mentre opera da padre-padrone di una città che, anche per questo, sta morendo. Come il Sindaco Cialente ha fatto sul piano di protezione civile, assente prima e dopo il terremoto, così sta facendo adesso sulle municipalizzate: la colpa è di altri.

Se altri hanno avuto colpe, questo si vedrà. Oggi al governo della città c’è il Sindaco Cialente, come c’era anche negli ultimi 5 anni. Quindi mentre si istituiscono le commissioni d’inchiesta il Sindaco venga in V commissione a rendere conto del suo operato, se c’è. E così si dovrà fare per ogni problema della gestione amministrativa della città.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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