L’AQUILA- Era ora. Il giro di vite sui locali della ‘movida’ da parte dei Vigili Urbani, della Polizia e della Asl è ciò che la maggioranza degli aquilani chiedeva. Troppa disinvoltura, troppi sgarri, troppe ordinanze e regolamenti messi sotto i piedi. Alcolici serviti in maniera indiscriminata a minori e in contenitori proibiti dopo una certa ora la sera, locali tenuti in condizioni igieniche precarie, improvvisazione e déregulation. Il terremoto non può giustificare tutto questo, non può permettere di andare oltre la legge, non può consentire, ad esempio, alla gente ubriaca di bivaccare tra i ruderi degli stabili inagibili o di ridurre le strade a immondezzai. Le regole esistono e vanno rispettate anche e soprattutto se c’è stato un terremoto che ha messo in forse anche i comportamenti delle persone. Certo, non tutti i gestori dei locali della ‘movida’ si mettono sotto i piedi le norme. La maggioranza sarà certo in regola. Detto questo vogliamo augurarci che le associazioni di categoria abbiano anche loro un atteggiamento di rigore. Dal Comune è arrivato, finalmente, un segnale forte, altri ce ne saranno. Il sindaco è preoccupato per la sicurezza degli aquilani perché le previsioni dicono che arriveranno in città 10.000 persone per lavorare ai cantieri della ricostruzione. Dunque certe regole vanno stabilite e fatte osservare da subito. Sono soprattutto questi i presupposti per ricostruire la città in maniera ordinata, riducendo al minimo i conflitti sociali.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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