L’AQUILA – In arrivo 275mila euro da Telethon per la ricerca scientifica in Abruzzo: dopo la valutazione da parte della Commissione medico scientifica della Fondazione, tra i progetti finanziati ci sono anche quelli della prof.ssa Silvia Bisti dell’Università dell’Aquila e di Michele Sallese del Consorzio Mari Negri Sud di Santa Maria Imbaro. Salgono così a 5,9 milioni di euro i fondi totali stanziati ad oggi da Telethon nella regione.

Presso l’Università dell’Aquila la prof.ssa Silvia Bisti prenderà parte a un progetto multicentrico coordinato dal Politecnico di Milano dall’obiettivo molto ambizioso, quello di creare materiali artificiali che si possano integrare funzionalmente nei tessuti umani. In particolare, questo progetto mira a curare forme di cecità ereditaria come la retinite pigmentosa grazie a una vera e propria retina artificiale: si tratta di un’interfaccia tra le cellule nervose del paziente e un materiale organico semiconduttore in grado di captare gli impulsi luminosi, convertirli in corrente elettrica e attivare così i neuroni, mimando il processo naturale della visione. Un  approccio innovativo, che può rappresentare non soltanto un’alternativa ai metodi utilizzati fino ad oggi per trattare le patologie della retina, ma che in futuro potrebbe essere applicato in numerosi altri campi delle neuroscienze e della medicina. Precedentemente 2010 Telethon aveva finanziato un altro progetto multidisciplinare ai prof Falsini (università Cattolica, test clinici) e Bisti (ricerca di base) sulle malattie neurodegenerative retiniche (sindrome di Stargardt) dove è stato testato lo zafferano come agente neuro protettore, il progetto è in via di completamento ed i dati verranno presentati al più presto.

L’altro progetto finanziato è invece quello coordinato da Michele Sallese del Consorzio Mario Negri Sud che, in collaborazione con Roberto Chiesa dell’Istituto Mario Negri di Milano, andrà a fondo dei meccanismi molecolari di una rarissima malattia neuromuscolare di origine genetica, la sindrome di Marinesco-Sjogren. Già nei primi anni di vita questa sindrome si manifesta con difficoltà di coordinazione dei movimenti e del linguaggio, debolezza muscolare che impedisce di sostenersi e camminare in modo autonomo, cataratta congenita bilaterale. Obiettivo dei ricercatori Telethon è fare luce sui meccanismi molecolari della malattia, ancora in gran parte oscuri: recentemente è stato dimostrato che la maggior parte dei pazienti presenta un difetto a carico di un gene chiamato SIL1, che porta alla morte particolari neuroni del cervelletto, ma come e perché questo avvenga ancora non si sa. Studiare come difetti in questo gene provocano la sindrome potrà essere utile non solo per individuare possibili strategie terapeutiche, ma anche per chiarire i meccanismi di altre patologie in cui si osserva una degenerazione degli stessi neuroni.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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