L’AQUILA – “Sono sereno e tranquillo, credo di aver spiegato tutto, sono molto fiducioso in una conclusione positiva della vicenda. Ho piena fiducia della magistratura, credo di aver spiegato l’equivoco”. Lo ha detto ai giornalisti il vice presidente della giunta regionale con delega alle attivita’ produttive, Alfredo Castiglione, al termine dell’interrogatorio dinanzi il Gip del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, nell’ambito dell’inchiesta “Caligola” su presunte tangenti sotto forma di assunzioni in alcuni bandi sull’informatica relativi al programma di cooperazione Ipa adriatico.

Nei giorni scorsi il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Antonietta Picardi, aveva chiesto al gip l’interdizione dai pubblici uffici per Castiglione”. “Nel merito – ha aggiunto il vice presidente della giunta regionale – con tuttte le riforme che sto facendo, non sto certo a pensare alle referenze per un protocollo culturale con l’Albania senza scopo di lucro che poi non si e’ fatto. Credo che i giudici abbiano capito la mia buona fede, non a caso abbiamo spedito la referenza per raccomandata, quindi alla luce del sole e lo avrei fatto non solo all’allora mia fidanzata, ora ex, ma anche se non ci fosse stata di mezzo la mia compagna. Dall’Albania mi chiedevano solo se questa associazione operava ed esisteva”. 

La decisione del Gip e’ attesa tra quattro, cinque giorni. In caso di accoglimento, dell’interdizione dai pubblici uffici, Castiglione sara’ costretto a dimettersi. Nei prossimi giorni, gli avvocati di fiducia del vice presdiente alla giunta regionale, produrranno altre memorie difensive. Dopo l’interrogatorio, Castiglione ha raggiunto la sede della Giunta per partecipare ai lavori.

Il vice presdiente della Giunta regionale, e’ indagato nell’inchiesta denominata “Caligola”, incentrata su presunte tangenti negli appalti di servizi, come l’informatica, nell’ambito dei programmi di cooperazione transfrontaliera. L’inchiesta porto’ agli arresti, nel gennaio scorso, di Vanna Andreola, dirigente della Regione, di suo marito, Michele Galdi, di Lamberto Quarta, di Duilio Gruttadauria e di sua moglie Anna Teodoro, vertici della societa’ Ecosfera, di Mario Gay, vice presidente dell’Oics (Osservatorio interregionale cooperazione sviluppo), di Corrado Troiano, socio Cyborg, e di Domenico Peca, ritenuto prestanome di una societa’ fittizia, la Welfare net. Una gara d’appalto da quasi 100 mila euro condizionata per “favorire” il progetto dell'”amico” Corrado Troiano.

E’ questa l’accusa specifica che pende su Castiglione che avrebbe perseguito un interesse di natura privata consistente nel conseguimento di vantaggi in favore dell’associazione della convivente. Per gli investigatori, il bando cucito addosso alla Cyborg “trovava una sua paternita’ politica nell’attivita’ di intermediazione di Castiglione” tanto che una delibera decisiva e’ stata approvata dalla giunta proprio con Castiglione presidente supplente. (

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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