L’AQUILA- E’ finita oggi l’odissea dell’ex sindaco di Navelli Paolo Federico accusato, sei anni fa, di aver accettato un tappeto persiano e dei soldi per agevolare il rilascio di una autorizzazione per ampliare l’impianto di compostaggio del suo Comune.

Il Gup del Tribunale dell’Aquila ha infatti assolto l’amministratore “perché il fatto non sussiste”. Nessuna prova presso il Comune di Navelli delle ‘autorizzazioni’ incriminate, tantomeno dei tappeti persiani accettati dall’attuale vice sindaco di Navelli. E’ appena il caso di osservare come questa vicenda sia emblematica.

Per sei anni Federico è stato sbattuto sulle cronache dei giornali per una storia che si è risolta poi in una bolla di sapone. Non è il primo lui, certo, ma ci chiediamo se i tempi della giustizia possano continuare ad essere davvero questi nel nostro Paese, e se la magistratura possa continuare ad agire con i tempi che ha, mentre persone oneste finiscono nel tritacarne di un sistema che andrebbe riformato prima di ogni altra cosa.

La storia: Paolo Federico nella qualità di sindaco del comune di Navelli, secondo l’inchiesta che si è definitivamente chiusa questa mattina, aveva chiesto il rilascio di un permesso di costruire un impianti di compostaggio e appoggiato la Biofert srl ricevendo imprecisate somme di denaro e da ultimo un tappeto persiano del valore di 1500 euro acquistato all’Aquila.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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