L’AQUILA – Sono grandi la commozione e il dolore per la scomparsa di Alvaro Iovannitti. Un uomo giusto, che ha speso la sua intera esistenza al servizio dei valori della solidarietà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale.

Una presenza costante, continua, da protagonista della vita politica e civile dell’Aquila e dell’intera regione.

Un impegno continuo, vissuto sempre con passione, generosità, disinteresse, onestà, modestia e sensibilità, in tutte le istituzioni, nel partito, nel Comune, al Parlamento, nelle associazioni, in cui ha profuso il suo impegno.

Io lo ricordo come uno di quei maestri di vita ai quali sempre, con il passare degli anni, capisci di dovere tanto.

La sua morte lascia un vuoto che nessuno potrà mai colmare. La nostra consolazione,  e consolazione per la sua famiglia, per i suoi cari, per i suoi amici e compagni, è sapere che Alvaro ha speso bene la sua vita.

Il sindaco dell’Aquila

Massimo Cialente

L’AQUILA – L’on. Alvaro Jovannitti oggi ci ha lasciati, ora siamo un po’ più soli. Con grande dignità ha combattuto la sua ultima battaglia contro la malattia, egli che di battaglie sociali e politiche ne aveva fatte tantissime, nell’Alleanza Contadini e nelle file del Pci, a cominciare dagli scioperi a rovescio, per il lavoro, nei primi anni Cinquanta. Figura storica della sinistra aquilana, consigliere comunale dell’Aquila e parlamentare (senatore e deputato), leader carismatico, persona di grande umanità e affabilità, un galantuomo, negli anni Settanta fu tra gli esponenti politici più avvertiti nell’apertura del dialogo con i cattolici. Con l’amministrazione del sindaco Tullio de Rubeis al Comune dell’Aquila, la Dc e i partiti alleati (Psi, Pri, Psdi) avviarono con il Pci una stagione di costruttivo confronto e di scelte amministrative di grande respiro per la città capoluogo d’Abruzzo. Sebbene all’opposizione, il Pci ebbe un ruolo importante nella pianificazione urbanistica e in altre rilevanti iniziative, come la creazione delle municipalizzate e dei Consigli di Quartiere e Frazione che aprirono la città a un’ampia partecipazione popolare.

 Sono stati gli anni più importanti per lo sviluppo dell’Aquila, per la qualità ed il livello della proposta politica. Quel dialogo, iniziato cinque anni prima, nel 1975 portò alla prima amministrazione di centrosinistra in Italia con il Pci nella maggioranza, ma non in Giunta. L’amministrazione, guidata dal socialdemocratico Ubaldo Lopardi, tre anni dopo sarebbe diventata la prima amministrazione di sinistra all’Aquila, dopo la breve parentesi di Carlo Chiarizia nel 1948. Tale stagione politica, avanzata per la situazione politica del momento, in effetti anticipò quanto sarebbe poi avvenuto in Parlamento tra la Dc di Moro e il Pci di Berlinguer, con il “compromesso storico” e la nascita del governo di solidarietà nazionale presieduto da Giulio Andreotti, nato il 16 marzo 1978 nel giorno del drammatico rapimento di Aldo Moro.

 Uno degli artefici del dialogo iniziato nei primi anni Settanta all’Aquila fu proprio Alvaro Jovannitti, nel Pci, e Luciano Fabiani nella Dc. Ci sarebbe molto da raccontare. Ma oggi è solo il giorno della tristezza per la scomparsa d’un uomo dalla forte tensione morale e politica. Un uomo tenace e generoso, con il quale condividevamo il patrimonio dei nostri affetti. Anche a Paganica, paese alle porte dell’Aquila dove Alvaro è nato ed ha vissuto, quel clima di dialogo tra culture politiche diverse ebbe modo di realizzarsi senza pregiudiziali contrapposizioni. Lo ricordo bene, per mia esperienza diretta, dapprima come responsabile della Dc paganichese, quindi negli anni condivisi al Comune dell’Aquila, dal 1975 come giovane consigliere e capogruppo Dc, poi dal 1980 come assessore nella terza sindacatura di Tullio de Rubeis. Le posizioni politiche, pur così diverse e talvolta contrapposte, non ci hanno mai condizionato nel ricercare insieme soluzioni ai problemi, il bene comune prima d’ogni cosa.

 Ma certamente tanto di più e meglio di questa mia semplice testimonianza altri potranno riferire sulla sua attività parlamentare e di dirigente politico in Abruzzo. A me non resta che sottolineare l’attaccamento alla sua terra, il suo amore per L’Aquila, per la quale ha operato con impegno appassionato, con un’ attività assidua, nella società e in Parlamento. Perfino chiedendo con una bella lettera al Presidente della Repubblica Sandro Pertini di far visita alla città. Invito al quale Pertini rispose prontamente, onorando L’Aquila con una straordinaria ed emozionante giornata nel marzo 1985.

 Il forte radicamento alla sua terra Alvaro Jovannitti lo coltivava anche attraverso un intenso rapporto con le comunità abruzzesi all’estero. Un rapporto significativo, basato su una conoscenza profonda del mondo dell’emigrazione e dei suoi problemi, che in più d’una occasione lo ha portato a visitare le nostre comunità in Europa, come pure in Argentina, Brasile e Stati Uniti d’America. Studioso di storia locale e attento conoscitore della società abruzzese, Jovannitti ha descritto con rara puntualità ed efficacia nei suoi scritti – su giornali, riviste e sui libri che ha pubblicato – avvenimenti e personaggi dell’Aquila e dell’Abruzzo, contribuendo ad arricchire la conoscenza storica e sociale della nostra terra. 

 Concluso l’impegno politico attivo, da alcuni anni era presidente provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), che aveva migliorato nell’organizzazione e riportato a un grande fervore d’iniziative. Oggi, a 78 anni, Alvaro Jovannitti ci ha lasciato, ma L’Aquila e l’Abruzzo lo ricorderanno sempre, con affetto e gratitudine. Domani, 30 Aprile, sarà allestita la camera ardente nel Centro Civico di Paganica. Il 1° Maggio la commemorazione e la cerimonia funebre. Un giorno appropriato, la Festa del Lavoro, per dare l’ultimo saluto all’on. Alvaro Jovannitti: una vita attenta alle persone, interamente dedicata alla sua città, all’Abruzzo e all’Italia. di Gofferdo Palmerini

MORTE IOVANNITTI, PAOLUCCI (PD): “GRANDE STATURA MORALE, PD HA COMPITO DI PORTARE AVANTI SUE IDEE”

“Il Pd ha il dovere di non disperdere il grande insegnamento etico di Alvaro Iovannitti. La sua tensione morale e la sua passione civile devono sopravvivere alla scomparsa di un uomo al quale il centrosinistra aquilano e abruzzese deve moltissimo”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. “Iovannitti appartiene a quella generazione che ha costruito pezzo dopo pezzo l’Italia repubblicana e costituzionale” ricorda Paolucci, “e in questi momenti difficili per L’Aquila e i suoi cittadini, ha rappresentato un punto di riferimento costante, senza mai mettere in secondo piano la difesa dei valori antifascisti e repubblicani di cui ha fatto una ragione del suo impegno anche ai vertici dell’Anpi. Alla sua famiglia va l’abbraccio del Pd abruzzese”.

Se ne è andato Alvaro. Alvaro Iovannitti.

Vederlo spegnersi in silenzio, quasi con eleganza, nonostante i tormenti della malattia vorace che lo consumava, è per me una sua ennesima lezione di vita.

Non mi sembra ancora possibile che non ci sia più. Per me è stato e sarà sempre un maestro di vita. Un uomo buono e tenace. Consigliere comunale, poi parlamentare, è rimasto sempre un uomo semplice, profondamente legato alla sua terra, Paganica, e alla sua città, L’Aquila. Un uomo che si era fatto da solo lottando per la gente e per i diritti dei più deboli.

Alla moglie Diva, ai figli Mimmo e Dino e a tutti i suoi amati un abbraccio forte forte.

L’Assessore

Stefania Pezzopane

Per Alvaro Jovannitti

Oggi più che mai la nostra amata citta’ avrebbe bisogno di uomini come Alvaro. Se ne e’ andato senza troppo clamore. Con grande dignita’ ed in punta di piedi, con grande orgoglio e sinceramente circondato dagli affetti familiari si e’ congedato da noi per intraprendere un viaggio verso l’eterno. Un viaggio senza bagagli perche’ cio’ che voleva lasciare ai posteri e’ l’esempio di un politico che ha sempre interpretato il Suo ruolo nel pieno rispetto della dignita’ e del valore degli uomini, anche se non la pensavano come Lui. Lo voglio ricordare perche’ per me, pur se da avversario politico, e’ sempre stato un esempio. Per il suo modo di infervorarsi nelle arringhe, per il denso contenuto delle sue espressioni si capiva che credeva fermamente in quello che diceva. Passione, sofferenza, speranza e sopratutto capacita’ di farsi ascoltare in ossequioso silenzio. E’ stato per me l’esempio vivo di una persona che voleva veramente incidere per cambiare in meglio la realta’ in cui viveva. La Sua stella politica non e’ mai stata offuscata da atteggiamenti vili contro i suoi avversari politici. Non aveva bisogno di eliminare l’avversario, lo ricercava per dialogarci ed affermare i suoi forti convincimenti. Lui si e’ costruito tutto il Suo cammino solo con il lavoro duro, in tempi sicuramente difficili. Lo ricordo in alcuni passaggi della vita politica ed istituzionale all’interno del Consiglio comunale; mai in tutte quelle vicende che, per me giovane consigliere comunale democristiano erano prime esperienze, posso ricordare di essermi distratto nel seguire i suoi ragionamenti. Qualcuno direbbe, oggi, personaggi d’altri tempi. Quanto abbiamo bisogno di uomini come Alvaro! Il dialogo era una virtu’ che lui sapeva praticare anche con il Suo più acerrimo avversario. Eravamo in grande confidenza e Lui riusciva a farmi sentire a mio agio quando ci confrontavamo, quando ci incontravamo fuori dalle sedi istituzionali e passaggiando sotto i Portici dell’Aquila potevo sempre dire che quelle discussioni mi arricchivano molto più di quanto lui stesso potesse pensare. Non e’ riuscito a farmi cambiare idea ma sono certo che nei miei aveva l’atteggiamento di un saggio che aveva la sensibilita’ di costruire un futuro migliore e di affidare ai giovani l’arduo compito di seguitare a tracciare la Strada del domani con lo stesso impegno e con quei valori universali che dovrebbero essere patrimonio del genere umano e non solo di una parte politica. Purtroppo la fine delle ideologie e la confusione che ne derivo’ fece arretrare dalla prima fila della politica Alvaro pero’, nonostante tutto, oggi che se n’e’ andato, molti, anzi tutti, dovrebbero riconoscergli il merito di essere stato un Grande interprete delle Istituzioni.
 
Giuseppe Placidi
 

CON ALVARO IOVANNITTI SE NE VA UNA PERSONA D’ALTRI TEMPI: LA POLITICA AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’.

Se n’è andata per sempre una persona perbene, onesta, disponibile con dentro la passione politica messa al servizio del suo Partito, delle Istituzioni e della collettività.

Alvaro Iovannitti non è stato solo una figura di primo piano del Partito comunista, prima e dei Democratici di sinistra, poi : è stato un uomo politico coerente con le sue idee e, allo stesso tempo, attento alle ragioni degli altri e disponibile al confronto ed all’autocritica.

Intuì i limiti del Partito comunista e fu convinto sostenitore della prospettiva socialista e del superamento delle divisioni a sinistra, anticipando scelte politiche che l’Europa imponeva e forzando decisioni in senso riformista che i Gruppi dirigenti postcomunisti non sempre condividevano.

Sempre in punta di piedi e con equilibrio politico.

La sua vita personale e politica sia di insegnamento per tutti. Lelio De Santis

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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