L’AQUILA – “Il nostro obiettivo è chiaro: la totale ricostruzione della nostra Città, sia sotto il profilo urbanistico e edilizio, sia sotto quello sociale e culturale”. Ha esordito così Corrado Ruggeri, segretario cittadino dell’Mpa, alla presentazione della lista a sostegno della candidatura a Sindaco dell’Aquila di Giorgio De Matteis.
“In questa campagna elettorale – ha continuato – ci sarebbe piaciuto ascoltare dal Sindaco uscente un elenco delle cose che ha fatto durante la sua amministrazione. Invece continua solo a parlare di generici ‘farò’, dimenticando che il mese prossimo si insedierà un nuovo Consiglio comunale. Cialente non ha fatto alcun consuntivo e, quando ci ha provato, lo ha infarcito sistematicamente di bugie. Grazie alla sua incapacità ci troviamo a dover risolvere una serie di problemi, che come Mpa avevamo sollevato da tempo in Comune: la questione delle casette provvisorie, a esempio, con la presentazione di una nostra proposta (puntualmente respinta) per progettare insediamenti definitivi.
Senza parlare di un piano del commercio temporaneo, che avrebbe dovuto tenere in considerazione le mutate esigenze del comparto dopo il sisma. Nulla di tutto ciò è stato fatto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’auspicio è che alle elezioni ci sia una svolta definitiva e questa svolta si chiama Giorgio De Matteis”. In platea, nella sede del Comitato De Matteis in corso Federico II, tutti i candidati che hanno scelto di partecipare al progetto politico “L’Aquila Città Aperta”.
“Una coalizione – ha puntualizzato De Matteis – che conta 220 candidati e che è l’unica a poter vantare una rappresentanza senza eguali di tutte le categorie. La nostra capacità di penetrazione nella società civile è stata incisiva, perché abbiamo dimostrato di essere in grado di relazionarci con i cittadini e di offrire risposte chiare alle loro istanze”. De Matteis è tornato anche sui dati diffusi ieri dal PD sul sondaggio che darebbe il centrosinistra in netto vantaggio.
“Lo avevamo detto subito – ha rimarcato – che si trattava di dati poco credibili e la conferma a questa sensazione è arrivata direttamente dai dirigenti del partito, che proprio ieri ci hanno spiegato come il campione di riferimento sia nazionale, e non parametrato alla realtà cittadina. Un sistema che ricorda molto il metodo utilizzato da Stefania Pezzopane nella campagna elettorale per le provinciali, quando sempre il PD si adoperava per diffondere sondaggi che la davano vincitrice. Sappiamo tutti che è andata molto diversamente”.
E non sono mancate critiche all’operato del Sindaco uscente e ai metodi che sta impiegando in questa campagna elettorale. “Vogliamo parlare delle continue richieste di voto disgiunto che Cialente rivolge agli elettori? – ha sottolineato De Matteis – Dimostrano che non ha alcuna fiducia nelle liste che lo sostengono e che le considera drammaticamente deboli.
Chiediamo a questo punto che i candidati di Cialente facciano lo stesso e votino per noi, così chiudiamo la partita al primo turno. E poi rasenta il ridicolo la voce fatta circolare tra i dipendenti comunali, secondo cui in caso di nostra vittoria, avremmo provveduto a cacciare tutti. Ho incontrato proprio ieri il personale del Comune che ha confermato come la mancanza di un coordinamento degli uffici stia paralizzando l’attività, con sprechi enormi di denaro e 4mila pratiche ferme. Eppure le professionalità e le risorse per rendere efficiente l’amministrazione esistono e sono già presenti in municipio. A corollario di tutto questo, Cialente che fa? Si mette a rifare marciapiedi e rotatorie a due settimane dal voto. Perché non se ne è ricordato prima? Anche gli ambulanti sono sul piede di guerra per la presa in giro dell’illuminazione a piazza d’Armi, chiesta da due anni e arrivata solo oggi.
Tanto che non parteciperanno nemmeno all’inaugurazione dell’impianto”. Tra le altre questioni toccate da Giorgio De Matteis nel suo intervento spicca il nodo del Progetto Case. “Un problema enorme – ha proseguito – di cui il Sindaco non parla, perché sa di non poter parlare, avendo subito supinamente decisioni altrui senza essere stato minimamente considerato. Ora ci ritroviamo con strutture la cui gestione e manutenzione graveranno sulle tasche degli Aquilani. Noi stiamo lavorando su un progetto che coinvolga altri enti e organi dello Stato, come forze dell’ordine e università, per trovare un’intesa sulla gestione. Chiederemo anche al ministro Barca di stanziare dei fondi Cipe per la gestione almeno dei primi anni di quei complessi.
Ma Cialente tace anche su tante altre questioni: le aree bianche, il mancato utilizzo dei fondi della legge regionale 41 perché il Comune non è stato capace di presentare una proposta, i rapporti con le banche e in particolare con la Carispaq, dove un rappresentante del Sindaco siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione. Possibile non sapesse dei progetti di fusione e riorganizzazione? Il suo primo pensiero è invece quello di taroccare i sondaggi di gradimento. Noi non ne abbiamo bisogno: sappiamo di avere una Città alle spalle, quella vera e non quella demoscopica”.