L’AQUILA – E’ una lista con molti giovani e donne quella presentata questa mattina dall’Udeur, che garantisce come dice il suo leader regionale Mimmo Srour, “sprint e vitalità” al candidato sindaco Giorgio De Matteis.

Nella sede elettorale del partito del Campanile non mancava proprio nessuno. Presenti, oltre ai candidati, il presidente della Commissione Ricostruzione della Provincia dell’Aquila Paolo Federico, l’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Mauro Fattore e il Candidato sindaco Giorgio De Matteis.

Ad aprire l’incontro Mimmo Srour che, carte alla mano, ha ripercorso gli anni in cui era assessore regionale ai Lavori Pubblici. “Cialente non era capace di governare la città nemmeno in tempi ordinari figuriamoci con il terremoto – dice  –  quando ero assessore( prima del sisma ndr)  cercai di dare una mano. Avevamo dato dei soldi, 363 mila euro, per la scuola elementare di Arischia per l’adeguamento sismico.

Quei soldi non sono mai stati spesi. Stessa cosa per la ‘De Amicis’ a cui la regione aveva destinato 470mila euro, mai spesi”.  Srour fa un lunghissimo elenco, leggendo i dati su un prospetto che porta il logo della Regione Abruzzo: “ Ho dato 1 milione 200 mila euro per la strada di Gignano: non spesi;10 milioni di euro per i programmi integrati di sviluppo urbano: non spesi anche questi.

Uno come Cialente che non ha saputo impiegare i fondi che aveva per l’ordinario – chiude Mimmo Srour –  come fa a spendere i soldi del terremoto? In compenso ci hanno fatto tante rotatorie, ma la città ha bisogno di altro.  Accelerare, spendere i soldi disponibili”.

L’Udeur è stato il primo partito che ha fatto la scelta di aderire al progetto ‘L’Aquila Città Aperta’. “Una scelta per la città – dice Giorgio De Matteis –  che Mimmo ha dovuto pagare con attacchi ingenerosi nei suoi confronti. Cialente sta mettendo in piedi una città transitoria che non esiste, che si regge sulle sabbie mobili. Nessuno vuole l’auditorium di Renzo Piano eppure si fa.

Piastrone di cemento in piazza d’armi e anche questo è temporaneo. E quello dei giapponesi?  E le casette? Come si prorogano? Anche a quelli che le hanno costruire sull’acqua o nel giardino di casa devono avere la proroga? Perché il Sindaco non si esprime?”

E ancora: “Palazzo Margherita perché non parte?  Quali sono gli amici del sindaco nel consiglio d’amministrazione della Carispaq? Perché Cialente non chiede loro dove sono finiti i nostri risparmi?” Dopo le domande l’annuncio: “Se non lo farà lui ci penserò io: come vice presidente del Consiglio regionale voglio sapere l’introito nelle casse di Carispaq quanto reinvestito e quanto è stato portato fuori”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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