“La sfida dei prossimi mesi è quella della ricostruzione dei centri storici, tenendo presente che la stessa sarà possibile perché la popolazione, per la stragrande maggioranza, è al sicuro nel progetto CASE e che la responsabilità di tale processo è nelle mani esclusive dei sindaci e, per la parte più rilevante, del sindaco del Capoluogo”.
È questa la dichiarazione del Commissario delegato per la Ricostruzione nell’approssimarsi del terzo anniversario del sisma del 2009.
“Molti dicono la loro opinione sullo stato della ricostruzione. Spesso citando erroneamente esempi di altre tragiche esperienze. Molti altri traguardano la situazione attraverso lenti deformate dalla strumentalizzazione, giustificata da ogni sorta di intenzione”.
“Tutti gli attori istituzionali, da quelli locali a quelli nazionali, hanno avuto come principale obiettivo – continua – quello della ricostruzione del centro storico della città, simbolo della cultura e della storia di questa terra. Così, gli alloggi del progetto CASE, sono state solo un mezzo per arrivare al fine di riavere ricostruito il centro storico. Sperimentare questo nuovo modello di gestione abitativa ha significato venire incontro alle difficoltà che la città si è trovata ad affrontare con una seria emergenza abitativa dopo gli ingenti danni provocati dal sisma, con abitazioni costruite secondo standard qualitativi elevati e norme antisismiche, a costi relativamente contenuti. A tutti, anche a chi oggi la critica, era sembrata allora la soluzione più adatta e rispondente alle effettive necessità post terremoto, coscienti che il recupero delle abitazioni private avrebbe richiesto tempi medio lunghi”.
“In tale processo, giustamente, i sindaci, con in prima fila il primo cittadino aquilano, sono stati tra i sostenitori della scelta di consegnare la responsabilità della ricostruzione dei centri storici ai sindaci, quindi ai cittadini di ogni paese e città del cratere”.
“Ciò è avvenuto per il terremoto del Friuli, difficilmente paragonabile alla situazione abruzzese, dove i sindaci hanno predisposto tutti i piani di ricostruzione tra la fine del 1979 e i primi mesi del 1980: oltre tre anni dopo il terremoto del 1976”.
“Mi auguro che i nostri sindaci, ma ne sono sicuro, sappiano fare meglio di quanto si sia fatto in qualsiasi altra parte del mondo in circostanze simili e utilizzare il formidabile strumento dei piani per restituire ai cittadini territori pronti a cogliere la sfida del prossimo decennio”.
“A tre anni dal sisma – prosegue il Commissario – oggi si vede l’avvio della ricostruzione pesante. Molti cantieri per gli edifici “E” stanno partendo. La ricostruzione privata fuori dai centri storici e relativa agli edifici lievemente e mediamente danneggiati (classificazioni A, B e C), ad oggi, può dirsi sostanzialmente conclusa, ed ha permesso il rientro a casa di oltre 34.000 persone. In queste settimane si stanno aprendo, in modo significativo, i cantieri per la riparazione degli edifici gravemente danneggiati fuori dai centri storici (classificazione E).
Entro il 30 aprile prossimo tutte le pratiche “E”, presentate entro il 31 agosto 2011, pari a circa 7.500, saranno esaminate dai tecnici della cosiddetta “filiera”, mentre entro il 31 agosto prossimo saranno esaminate le restanti circa 1.500, per un totale complessivo di circa 9.000 richieste. Da oggi al mese di settembre prossimo saranno attivati, pertanto, oltre 9.000 cantieri della ricostruzione privata pesante, consentendo entro il 31 dicembre 2012 il rientro di altre migliaia di persone nelle loro abitazioni”.
“Riteniamo, inoltre, che entro l’estate sarà approvata la maggior parte dei Piani di Ricostruzione”.
“Il lavoro ancora da fare – conclude – è molto, ma dobbiamo lavorare tutti verso un comune obiettivo per la rinascita dell’Aquila che può e deve rappresentare un formidabile volano per l’intero Abruzzo. Quello che mi auguro è che presto, archiviata la fase prossima delle consultazioni amministrative, si recuperi serenità e senso delle istituzioni. ”