L’AQUILA – Caro Sindaco, cari consiglieri comunali, cari assessori, cari segretari dei partiti e candidati sindaci, vi informiamo che le donne dell’Aquila si stanno impegnando da tempo perché si realizzi la democrazia compiuta: ossia, uomini e donne uguali e pari, con pari dignità, pari diritti, pari doveri e pari rappresentanza, pari nella gestione della cosa pubblica che, infatti, riguarda più le donne che gli uomini, essendo le donne più della metà degli elettori.
E’ iniziata ieri, 8 marzo, la mobilitazione delle donne di “Se Non Ora Quando Abruzzo” per la raccolta di firme sulla modifica della legge elettorale regionale. Già presentata alla commissione regionale e ai gruppi consiliari, la proposta ora diventa una petizione popolare, attraverso la quale si coinvolgerà la pubblica opinione sulla questione della democrazia, che sta diventando sempre più centrale nella vita pubblica.
E forse potremo votare alle prossime elezioni con la legge, già approvata alla Camera, che garantisce la parità nelle elezioni amministrative, probabilmente in tempi non troppo lunghi avremo anche una legge elettorale per le elezioni politiche che garantisce il rispetto della parità. Ma anche se tutto ciò non avvenisse in tempi utili, siate certi che sapremo valutare e scegliere sulla base dei fatti e dei comportamenti e sapremo usare con consapevolezza l’unica arma che abbiamo: il voto.
Gli arroccamenti, le resistenze, la protervia con la quale si sostiene la conservazione di un sistema di potere che nega il 50% dei diritti e che si oppone alla trasformazione moderna e compiuta della democrazia aquilana ed italiana, non ha prospettiva; lo dimostrano le sentenze ormai univoche e numerose che azzerano giunte e consigli comunali, ma anche provinciali e regionali perché illegali. Illegali perché violano la Costituzione e le leggi italiane, ma anche il disposto normativo europeo.
Perché non si torna a discutere nella Assise Comunale dell’appello sottoscritto da circa 500 cittadine e cittadini con il quale di richiede che la Giunta sia formata al 50% di donne? Si spera di poter passare il testimone alla nuova amministrazione, confidando – e salvaguardando- nelle vecchie regole?
Dimostrate nei fatti di essere pronti ad entrare nella legalità: il primo segnale che aspettiamo da voi è l’approvazione delle modifiche all’ Art. 30 dello Statuto Comunale.

La rete delle donne aquilane

 

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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