L’AQUILA-Si terranno alle tre di domani pomeriggio nella chiesa di San Francesco a Pettino, i funerali di Massimiliano Giusti, il giovane escursionista aquilano morto sette giorni fa sul Gran Sasso durante un’escursione insieme all’amico Paolo Scimia ora indagato per omicidio colposo. I magistrati ipotizzano che Scimia abbia mancato di soccorrere l’amico durante una tempesta di neve, e che proprio per questo il giovane trentasettenne si  sia perso nella bufera precipitando in un crepaccio. Gli amici di Massimiliano gli hanno voluto dare l’ultimo saluto nella camera ardente. Alcuni di loro hanno fatto pubblicare una lettera su un quotidiano, in cui manifestano il grande affetto che li legava al giovane e parlano della sua morte come “una ferita che non potrà mai rimarginarsi”.

Per quanto riguarda Scimia, l’avviso di garanzia nei suoi confronti, è stato firmato dal sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila Stefano Gallo per “di accertamenti tecnici irripetibili” secondo quanto prevede la legge. Un atto dovuto, insomma, che non implica ancora precise responsabilità.


I CARABINIERI: FORSE PRIMA DI MORIRE GIUSTI PARLO’ CON L’AMICO

 

Il Gran Sasso, una montagna “bella e infida da amare ma molte volte da odiare”. Come in questo caso, quando strappa alla vita un giovanissimo sempre solare e sorridente. Oggi Massimiliano Giusti lo ricordano con un video e con messaggi di affetto per la sua famiglia. Panoramiche di quella montagna in una giornata di sole.

E per un momento si scorge persino il punto esatto dove è stato trovato morto l’alpinista aquilano di 37 anni, disperso dalle 14 di domenica scorsa sul Gran Sasso. Quella “Valle dell’Inferno” che forse non porta questo nome per caso.



I MESSAGGI SUL VIDEO YOUTUBE “MASSIMILIANO GIUSTI


“Gli angeli accolgano il tuo sempre sorridente volto, ti cullino per l’eternità, ora guardaci da li su’ e veglia sui tuoi cari, vola , vola nel di Dio divino abbracio accolto,nell’amor sereno eterno dormi nella più spendende luce in Dio rinasci. Caro grande Amico Mio ADDIO!”.

“Comprava le sue pall mall rosse.. un ragazzo sempre con il sorriso educato e gentile… mi dispiace davvero tanto.. ciao Massimiliano…”

 

DOMENICA I FUNERALI DEL GIOVANE ALPINISTA


Dopo la ricognizione del corpo del 37enne aquilano ordinata dal procuratore Stefano Gallo, che sull’incidente mortale in montagna ha aperto un fascicolo, non vi è ancora il nulla osta per i funerali, che non è escluso potrebbe arrivare nelle prossime ore: secondo il quotidiano Il Centro le esequie si svolgeranno domani nella chiesa di San Pio X. Ma è tutto ancora da confermare.



IL PADRE:”PERCHE’ E’ STATO LASCIATO SOLO”


Ma come anticipato da AquilaTv, i genitori vogliono andare a fondo della vicenda. “voglio capire perché mio figlio è stato lasciato solo” avrebbe detto alle persone a lui più vicine. Così gli investigatori vogliono avere conferma sui colloqui telefonici che la vittima ha avuto nei concitati momenti di domenica pomeriggio.
Secondo quanto è stato possibile sapere, Giusti ha contattato prima il 118 e la moglie: in entrambi i casi all’uomo è stato consigliato di aspettare i soccorsi nel posto in cui si trovava.

I carabinieri vogliono capire se tra i due compagni di escursione, che non erano legati tra loro in cordata, vi siano stati colloqui telefonici e cosa si siano detti.L’escursionista, probabilmente per paura di rimanere paralizzato dal freddo e dal gelo e per cercare di recuperare il contatto con il compagno, ha ripreso la marcia la marcia, sbagliando direzione e finendo in fondo ad un crepaccio dopo un volo di 30 metri.
Attorno alle 16 il cellulare di Giusti non ha risposto più, secondo fonti citate dal Messaggero sarebbe morto di lì a poco.

 

ESAME AUTOPTICO RILEVA LESIONI INTERNE E AGLI ARTI INFERIORI


E’ terminato in serata, presso l’ospedale di Avezzano (L’Aquila), l’esame autoptico sul cadavere di Massiliano Giusti, l’alpinista aquilano di 37 anni, rinvenuto morto lo scorso 29 febbraio dopo quattro giorni di ricerche sul Gran Sasso (L’Aquila). Ad eseguirlo Cristian D’Ovidio, consulente del pm Stefano Gallo.
L’anatomopatologo, che ha 60 giorni di tempo per il deposito della perizia, ha riscontrato lesioni interne a agli arti inferiori, a seguito della rovinosa caduta da un crepaccio in localita’ Valle dell’Inferno, a quota 2.500 metri.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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