L’AQUILA – “Ci troviamo in una fase abbastanza avanzata, acquisito elemanti utili per fare chiarezza su un episodio i cui contorni giudico gravi”. Lo ha detto stamane il Procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, riguardo l’inchiesta sullo stupro ai danni della giovane studentessa di Tivoli (Roma) in una discoteca dell’aquilano nella notte tra sabato e domenica scorsa. Il magistrato ha aggiunto di “non potere aggiungere altro”. Gli atti dell’inchiesta, infatti, portata avanti dal pm David Mancini sono secretati. Fonti investigative parlano di sviluppi nei prossimi giorni. Anche ieri i carabinieri della Compagnia dell’Aquila e quelli del Reparto operativo, hanno continuato a sentire testimoni e altri interlocutori come persone informate sui fatti. Tra gli altri, ci sono persone gia’ ascoltate e chiamate a chiarire alcune contraddizioni nelle precedenti diposizioni. I sospettati, iscritti sul registro degli indagati, rimangono quattro, tre militari di stanza a l’Aquila e una ragazza fidanzata di uno di questi. La posizione piu’ grave e’ di uno dei due campani, trovato con macchie di sangue sulla camicia, sulla mano e sul braccialetto, che gli analisti del Ris hanno stabilito essere della vittima.

 

NOMINATO PSICHIATRA PER “SOSTENERE LA RAGAZZA”

 

L’avvocato del Foro di Roma, Enrico Maria Gallinaro, legale di fiducia della giovane studentessa di Tivoli (Roma) “brutalmente” violentata nella notte tra l’11 e il 12 febbraio all’esterno di una discoteca di Pizzoli (L’Aquila), ha annunciato di aver nominato lo psichiatra dell’Universita’ di Chieti Massimo Di Giannantonio quale consulente “per sostenere in questo momento psicologicamente la giovane ancora ricoverata in stato di shock nel reparto di ginecologia dell’ospedale dell’Aquila”, peraltro “off-limits” come disposto dal pm titolare dell’inchiesta, David Mancini, a persone che non siano familiari della giovane studentessa, cosi’ da evitare di esporla a eventuali curiosi o ai giornalisti.

Le indagini, infatti, sono ancora coperte da segreto istruttorio. L’avvocato ha chiesto allo stesso magistrato l’autorizzazione perche’ il proprio consulente possa visionare i referti medici riferiti alla giovane studentessa. Sempre Gallinaro ha infine presentato un’istanza per chiedere che sulla giovane studentessa vengano effettuati esami sui capelli, sui liquidi biologici e sulle componenti ematiche di sostanze chetaminosimili, psicodislettiche e allucinatorie, alcune delle quali conosciute come “droga dello stupro”. Per lo stupro risultano indagate quattro persone, tre militari in servizio a L’Aquila e una giovane, fidanzata di uno degli appartenenti all’Esercito italiano


MIGLIORA GIOVANE VIOLENTATA. “PORTATEMI I LIBRI, DEVO PREPARARE UN ESAME”

 

La ragazza sta migliorando “è una ragazza forte” dice il suo legale Enrico Maria Gallinaro  “tant’é vero che ha chiesto di poter avere i libri per preparare un esame, certo la situazione non è semplice perché le condizioni psicofisiche sono ancora piuttosto gravi. Come umore – ha continuato il legale – comincia a stare meglio, però alla luce delle ferite gravissime subite c’é bisogno ancora di tempo per uscire da questa drammatica vicenda”. A proposito delle conseguenze della violenza, il legale ha spiegato che il livello di gravità delle lesioni è tale che “probabilmente c’é procedibilità d’ufficio. Sono convinto altresì che le indagini sono cominciate correttamente e per tempo”.


ASL CHIEDE PRESIDIO FORZE DELL’ORDINE


La direzione generale della Asl dell’Aquila ha chiesto alla forze dell’ordine di presidiare nelle ore di visita l’ingresso del reparto di ginecologia dove dalle prime ore del mattino di domenica è ricoverata la giovane studentessa.
L’istanza è stata formulata per impedire ai molti non autorizzati ad entrare e violare la privacy della giovane ricoverata ancora in stato di choc dopo la brutale violenza subita. Fin dai primi giorni, fuori dal reparto, hanno sostato telecamere e giornalisti.
L’attenzione mediatica sul grave caso ha innescato curiosità morbosa anche in molti parenti dei ricoverati nel reparto che hanno tentato di vedere la giovane. E c’é anche chi si presenta per fare visita alla giovane, pur senza avere rapporti di amicizia e parentela: ieri una ragazza con abbigliamento di tendenza ed alcuni piercing è riuscita ad entrare nella stanza e rivolgendosi alla studentessa ha affermato «a te ci penso io». Quando è stato dato l’allarme, la ragazza era già fuggita.

 

GIOVANE VIOLENTATA. “HO CAPITO CHE POTEVO MORIRE, QUELLI VOLEVANO UCCIDERMI”


“Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere”. Cosi’ la studentessa di Tivoli si e’ confidata alla madre, dopo aver subito sabato notte al di fuori della discoteca “Guernica” di Pizzoli una “brutale” violenza sessuale che la vede ancora ricoverata nel reparto di ginecologia del “San Salvatore” dell’Aquila dopo aver subito un delicato intervento chirurgico nelle parti intime.

La conferma della dichiarazione e’ arrivata dall’avvocato Enrico Maria Gallinaro che assiste la ragazza “dall’orribile vicenda che l’ha fatta diventare un oggetto. La natura e la gravita’ delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave.

 

L’AVVOCATO: “L’HANNO RIDOTTA AD UN OGGETTO”


La mia assistita e’ stata abbandonata semi nuda e gravemente ferita, alle tre del mattino, in un parcheggio, nella neve e nel ghiaccio. E’ stato un miracolo che si sia riuscita a salvare. Le lesioni riportare – ha aggiunto all’Agi il penalista romano – sono gravissime e sono ovviamente documentate. La priorita’ in questo momento e’ nel recupero psicofisico della mia assistita, dopo viene il resto. Confidiamo nel rispetto di tutti, nel buon operato della magistratura”.

Dei quattro giovani,iscritti nel registro degli indagati, tre – due campani e un aquilano – sono militari volontari, di stanza al 33esimo reggimento artiglieria Acqui; e’, inoltre, indagata una ragazza, amica del militare aquilano.

La posizione piu’ grave appare quella del giovane militare F.T. originario della provincia di Avellino, bloccato, con la camicia e una mano sporche di sangue, dal gestore del locale e dai buttafuori subito dopo che era stata notata, fuori dalla discoteca, la giovane studentessa svenuta in mezzo alla neve e insanguinata.

Il militare era in macchina con i due commilitoni e con la giovane donna. Le deposizioni rese ai carabinieri del comando provinciale dell’Aquila, presentano parecchie contraddizioni e propongono circostante ritenute non vere.

In particolare, il giovane militare sul quale gravano i maggiori sospetti ha prima negato e poi ammesso il rapporto sessuale, che, tuttavia – ha detto – era consenziente. Ancora da valutare la posizione dell’amica del cuore della studentessa, ascoltata ieri, che era andata via dalla discoteca un’ora prima.


STUPRO: L’AQUILA, SI AGGRAVA POSIZIONE DEL MILITARE INDIZIATO


Si aggrava la posizione di uno dei quattro giovani iscritti sul registro degli indagati nell’ambito del “selvaggio” caso di stupro, avvenuto sabato notte ai danni di una studentessa universitaria di Tivoli (Roma) fuori la discoteca “Guernica” di Pizzoli (L’Aquila).

Si tratta del giovane di 21 anni di Avellino, militare in ferma breve (Vfb) del 33/Esimo reggimento artiglieria terrestre “Acqui” dell’Aquila. Infatti gli esami di laboratorio dei Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Roma hanno evidenziato che appartengono alla ragazza sangue e tracce biologiche rinvenute su camicia, mano e braccialetto del polso del militare.

Il giovane fin dall’inizio e’ stato il maggiore sospettato dello stupro, essendo stato bloccato con la camicia e la mano sporche di sangue subito dopo il ritrovamento della giovane, svenuta tra la neve in una pozza di sangue al di fuori della discoteca.

Stamattina gli altri due commilitoni (uno di Avellino l’altro dell’Aquila) sempre del 33/Esimo reggimento, sono stati nuovamente sentiti dal pm titolare dell’inchiesta, David Mancini per chiarire alcuni passaggi della loro iniziale deposizione, ritenuta discordante.

I due sostanzialmente hanno ribadito di non avere avuto a che fare con la brutale aggressione della giovane studentessa universitaria. Infine stamane e’ stata dissequestrata l’auto del giovane militare aquilano sulla quale sono state rinvenute tracce di sangue e biologiche. Proprio nell’autovettura, i quattro giovani erano stati bloccati subito dopo il ritrovamento della ragazza.

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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