L’AQUILA – Acqua, rifiuti, macerie, accesso alla conoscenza: sono alcuni dei beni materiali e immateriali attraverso i quali si può declinare il concetto di BENI COMUNI.
Se ne è parlato due giorni fa nella nuova sede del Muspac, a piazza d’Arti, davanti a una folta e qualificata platea, nel primo degli incontri proposti da Appello per L’Aquila col duplice obiettivo di offrire un approfondimento tematico sul programma partecipato e aperto alla città, e per aprire un confronto con le esperienze italiane di “buone pratiche” amministrative.
Ospite di questo incontro, uno dei massimo esperti nazionali dei Beni Comuni, Alberto Lucarelli, docente di diritto pubblico all’università di Napoli ed estensore tra l’altro dei quesiti referendari sull’acqua, che ha presentato nell’occasione il suo nuovo libro, “BENI COMUNI, Dalla teoria all’azione politica” edito da DISSENSI.
Lucarelli, giurista impegnato da anni nell’elaborazione normativa dello status di beni comuni, è il primo assessore in Italia ad avere due deleghe fondamentali, quali quelle ai Beni comuni e alla democrazia partecipativa. Oltre a spiegare i nuovi presupposti ideali e normativi di queste categorie che rivoluzionano i concetti di proprietà – sia essa pubblica che privata – e di democrazia – che se concepita esclusivamente in termini di rappresentanza e delega ha ormai fatto il suo tempo – Lucarelli ha illustrato le novità straordinarie introdotte dalla giunta De Magistris in questi settori: dopo aver inserito la nozione di bene comune tra le sue finalità statutarie, il Comune di Napoli ha creato un’azienda speciale per la gestione dell’acqua, l’ ABC Napoli (Acqua Bene Comune Napoli – un nuovo modello di governance, estraneo alle logiche del profitto e del mercato), e messo in piedi il “Laboratorio Napoli”, lo strumento normativo attraverso il quale i cittadini possono effettivamente partecipare alla cosa pubblica e fare proposte all’amministrazione.
La nuova amministrazione ha inoltre avviato la creazione di una rete che si chiama “Comuni per i Beni Comuni” e infine oggi dà il via a una “Costituente dei beni comuni” per ridare efficacia alla partecipazione dei cittadini.
Alcuni referenti dei gruppi di lavoro sul programma di Appello per L’Aquila hanno declinato in termini concreti e riferiti alla realtà aquilana il principio generale di Bene Comune. Laura Tarantino – del gruppo di lavoro “Cultura e saperi”, si è soffermata su alcune proposte concrete sul tema della CONOSCENZA COME BENE COMUNE – per esempio lo sviluppo e la democratizzazione dello spazio virtuale delle rete, uno spazio anche antropologico preservato dal sisma e che ha svolto un ruolo rilevante nella ricostituzione della comunità colpita dal terremoto e poi disgregata sul territorio.
MACERIE E SOSTENIBILITA’. Tra gli altri punti toccati, il tema delle macerie, che – ha detto Carla Cimoroni, del Gruppo di lavoro Ambiente e sostenibilità – “se opportunamente trattate e riutilizzate, possano trasformarsi materialmente da “male comune” – oggi simbolo del sisma e ostacolo alla ricostruzione – in “bene comune” in quanto risorsa da recuperare”. Possono inoltre offrire opportunità di lavoro e per nuove imprese; il riutilizzo degli inerti consentirebbe infine di limitare, il consumo di suolo dovuto all’attività estrattiva.
Sul CONSUMO DI SUOLO si è si è tra le altre cose soffermato Ettore Di Cesare, candidato sindaco dell’Appello per L’Aquila. “Nella nostra città bisogna incominciare RI-COSTRUIRE e RIQUALIFICARE, piuttosto che continuare a costruire senza una chiara idea della città futura e senza un adeguato censimento dei bisogni reali”.
Si è parlato infine di rifiuti e dei problemi che vive l’azienda aquilana deputata allo smaltimento. Il tema verrà ripreso e affrontato più ampiamente in un prossimo incontro sulla sostenibilità, altro principio cardine attorno al quale si muove il programma dell’Appello per L’Aquila
Sul sito dell’Appello – www.appelloperlaquila.org – sarà possibile trovare un resoconto più ampio delle discussioni della giornata, i link ai video dei vari interventi e ogni altra informazione sui gruppi di lavoro e sulle iniziative in programma.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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