L’AQUILA – L’Ordinanza 3996 della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 17 gennaio rappresenta un’autentica pietra tombale sulla ricostruzione della nostra città. Già all’Art.1 si legge “Gli interventi di riparazione e ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 ubicati nei centri storici sono realizzati attraverso piani di ricostruzione….”

Se i residenti nel centro storico dell’Aquila erano già pienamente consapevoli dei tempi relativi al loro ritorno a casa, ora anche i residenti nei centri storici delle frazioni arrivano a partecipare a quello che rappresenta un autentico dramma; soprattutto per tutte quelle famiglie che speravano di poter iniziare i lavori con l’arrivo della bella stagione.

Ma il dramma autentico è rappresentato dal fatto che – a quasi tre anni dalla nostra tragedia – il comune dell’Aquila non ha neanche pensato alla predisposizione di quei “Piani di Ricostruzione”.

Sappiamo benissimo che per predisporre il Piano di Ricostruzione di una frazione piccola come Onna – costruito non certo grazie alla nostra amministrazione – è stato necessario più di un anno; questi sono i tempi necessari ed è giusto oggi mettere i cittadini di Sassa, Roio, San Gregorio, Paganica e tutte le altre frazioni che dovranno attendere ancora parecchi mesi prima di sperare di poter iniziare i lavori.

Questa indecenza è veramente inspiegabile e sicuramente imperdonabile da parte dell’amministrazione comunale che oggi avrebbe quanto meno il dovere di fare la giusta informazione sulla situazione che tanti nostri concittadini non conoscono nei dettagli della sua gravità.

Stefano Frezza – portavoce regionale Sinistra Critica

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