L’AQUILA – Proseguono le indagini e gli accertamenti da parte della squadra mobile di Pescara nell’ambito dell’inchiesta che ieri ha portato all’operazione Caligola, con sette arresti, promossa dalla Procura della Repubblica dell’Aquila. Gli uomini della mobile, diretti da Piefrancesco Muriana, sono in cerca di documentazione utile alle indagini negli uffici di Pescara e L’Aquila del vice presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione. Nel capoluogo adriatico la sede dell’assessorato e’ in via Passolanciano. Non e’ escluso che il materiale venga cercato anche in altre sedi riconducibili all’assessore Alfredo Castiglione. Gli arresti di ieri rappresentano solo la conclusione di una prima parte dell’inchiesta.
Ma leggiamo tutto quello che è accaduto ieri:
LE PRIME NOTIZIE ALLE 7,30
La Squadra Mobile di Pescara, sotto la direzione della Procura della Repubblica di L’Aquila ha dato esecuzione questa mattina a sette misure cautelari emesse dal gip del Tribunale dell’Aquila Marco Billi nei confronti di sette persone.
Sono indagati a vario titolo per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata, falso in atti pubblici e occultamento di atto pubblico.
L’operazione denominata Caligola che vedrebbe indagato – come riportato da Repubblica – anche il vice presidente della Regione Abruzzo (Pdl), Alfredo Castiglione, e’ stata coordinata dal procuratore della Repubblica Alfredo Rossini, a capo della distrettuale antimafia, e dal sostituto Antonietta Picardi.
Le complesse attivita’ d’indagine, si apprende dalla Squadra mobile diretta da Piefrancesco Muriana, sono state condotte anche con l’ausilio di numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, e hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione criminale tesa a condizionare l’affidamento di commesse pubbliche in cambio di contropartite economiche consistenti in contratti di consulenza e/o assunzioni clientelari.
In particolare, gli illeciti accertati riguardano l’aggiudicazione fraudolenta in favore della societa’ “Ecosfera” di una pubblica gara per “l’affidamento in appalto del servizio di valutazione in itinere del programma di Cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007 – 2013” pubblicata il 28 dicembre 2010 dall’OICS, ente “in house” delle Regioni e Province Autonome italiane e riguardano anche altre vicende tra cui l’assegnazione di una commessa relativa alla realizzazione di un programma applicativo (software) per il monitoraggio del POR-FERS 2007-2013 in favore della Cyborg srl, un’altra societa’ che, al pari di Ecosfera, e’ stata oggetto di indagine.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
Questi i nomi delle persone arrestate dalla squadra mobile del capoluogo adriatico, diretta da Pierfrancesco Muriana: Duilio Gruttadauria, 61 anni, domiciliato a Carsoli, presidente del consiglio d’amministrazione e socio della societa’ Ecosfera, Gruppo spa con sede a Roma; la moglie Anna Maria Teodoro, 59 anni, socio della societa’ Ecosfera Gruppo spa; Lamberto Quarta, 56 anni, domiciliato a Francavilla al Mare (Chieti), consulente della societa’ Ecosfera Gruppo spa, volto noto del mondo politico abruzzese essendo gia’ stato , Giovanna Andreola, detta “Vanna”, 54 anni, residente a L’Aquila, dirigente del Servizio Attivita’ Internazionali presso la Regione Abruzzo; il marito Michele Galdi, 56 anni; Corrado Troiano, 47 anni, socio della societa’ Cyborg srl con sede a Chieti; Mario Gay, 58 anni, residente a Roma, vice presidente dell’Osservatorio Interregionale Cooperazione Sviluppo (OICS) che ha sede a Roma e l’ottava misura sarebbe a carico di Bernardo Notarangelo dirigente della Regione Puglia
I primi quattro sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli altri tre della misura degli arresti domiciliari. Tutti, tranne Gay, sono indagati per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata; Gay e’ indagato per il reato di corruzione aggravata, mentre Gruttadauria, Teodoro, Quarta, Andreola e Gay per il reato di falso in atti pubblici e occultamento di atto pubblico.
Quarta era gia’ stato arrestato il 14 luglio del 2008 con l’allora il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco, ex numero due della Cgil nazionale, e altre persone nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti nella sanita’ abruzzese condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. Quarta era il segretario generale della presidenza della Giunta regionale abruzzese.
ARRESTI PER CORRUZIONE IN ABRUZZO, GIP ASCOLTA QUARTA A L’AQUILA
Il gip del tribunale dell’Aquila Marco Billi ascoltera’ questa mattina Lamberto Quarta, una delle sette persone arrestate oggi dalla squadra mobile di Pescara nell’ambito dell’operazione denominata Caligola. Quarta e’ difeso dagli avvocati Giuliano Milia e Domenico Caiazza.
A Quarta e’ stata notificata dalla squadra mobile una misura cautelare in carcere e ora sta per essere trasferito da Pescara all’Aquila. A quanto pare il gip potrebbe ascoltare a seguire anche gli altri indagati o alcuni di loro.
CORRUZIONE: ABRUZZO, SOTTO ACCUSA RAPPORTI QUARTA-ANDREOLA
L’indagine che ha portato agli arresti di oggi nell’ambito dell’operazione Caligola ha tratto spunto da un contratto di collaborazione stipulato tra la societa’ Ecosfera Gruppo spa e Lamberto Quarta.
Per quanto riguarda l’aggiudicazione di una gara pubblica per l’affidamento del servizio di valutazione in itinere del programma di Cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013, pubblicata il 28 dicembre 2010 e relativa alla valutazione dell’IPA, la societa’ Ecosfera ha avuto la meglio per un milione di euro, mentre per l’acquisizione di altre commesse e’ stata favorita la societa’ Cyborg srl di Troiano.
In particolare, a questa societa’ e’ stata attribuita la commessa di circa centomila euro per la realizzazione di un software in grado di gestire la valutazione del POR FESR (Programma Operativo Regionale 2007-2013 – Fondo Europeo Sviluppo Regionale).
Cio’ e’ avvenuto grazie alle particolari relazioni che Quarta ha saputo tessere con il funzionario regionale Giovanna Andreola, a cui era ed e’ legato da vecchia amicizia, risalente all’epoca in cui era governatore Ottaviano Del Turco e Quarta era il segretario generale della presidenza della Giunta regionale.
Questa amicizia, per gli investigatori, si e’ consolidata grazie ai rapporti d’affari intercorrenti tra Quarta e il marito della Andreola, l’ingegnere Galdi, pure lui legato da rapporti di collaborazione sia con la Cyborg srl che con il gruppo Ecosfera spa, anche attraverso societa’ correlate a quest’ultima come la Welfare Net srl.
Secondo la ricostruzione investigativa, Andreola avrebbe “ottenuto la collaborazione di Mario Gay, vice presidente dell’Oics, nonche’ presidente della Commissione di gara per l’aggiudicazione del servizio di valutazione dell’IPA Adriatico, per la realizzazione degli illeciti”.
Ecosfera Spa e’ un colosso che ha interessi sparsi su tutto il territorio nazionale attraverso “gruppi di area” che, a loro volta, gestiscono, con diversi contratti che sono tuttora in itinere, affidamenti di servizi per la progettazione, la consulenza e, soprattutto, per il monitoraggio e l’assistenza tecnica nell’erogazione di fondi comunitari facenti capo ad enti pubblici territoriali.
E’ stata anche documentata, evidenzia la Squadra Mobile, l’esistenza di un preciso disegno criminoso per la reiterazione di ulteriori illeciti in merito ad un’imminente gara ad evidenza pubblica per l’erogazione di fondi comunitari, meglio individuata con il termine di “IPA 2”, anch’essa gia’ condizionata – per gli investigatori – ancor prima di essere pubblicata.
COSA SIGNIFICA IL TERMINE CALIGOLA?
“Caligola“. E’ il nome dell’operazione di oggi della squadra mobile di Pescara che deriva dal commento di uno degli indagati, Duilio Gruttadauria, presidente del consiglio di amministrazione e socio della Ecosfera Gruppo spa di Roma, in merito alle presunte imposizioni e pretese del potente di turno.
Ripercorrendo con la moglie Anna Teodoro le vicissitudini imprenditoriali, riguardo agli appalti vinti, i due osservano che alcuni rappresentanti delle istituzioni pretendono, come contropartita, che siano assicurati posti di lavoro e contratti di consulenza.
E Gruttadauria traccia in quella occasione un’analogia tra le assunzioni clientelari che gli sarebbero state richieste e la leggenda del cavallo di Caligola imposto come senatore dall’imperatore romano. L’esternazione e’ stata intercettata nel corso dell’inchiesta e dall’ascolto del colloquio emerge “in modo evidente – sostiene la squadra mobile – che il meccanismo dell’affidamento di commesse pubbliche si fondava sul piu’ totale dispregio delle norme sull’evidenza pubblica a tutela dell’imparzialita’ e della trasparenza”.
QUARTA “INCREDULO” PER ARRESTO
“Leggeremo con attenzione le carte, il nostro assistito e’ incredulo”. E’ il commento degli avvocati Giuliano Milia e Giandomenico Caizza in relazione all’arresto, avvenuto stamani, del loro assistito, Lamberto Quarta, nell’ambito dell’operazione Caligola. I due non hanno aggiunto altro.
Quarta e’ stato convocato in mattinata a L’Aquila per l’interrogatorio di garanzia dal gip Marco Billi, che ora sta ascoltando Annamaria Teodoro. E’ attesa invece da Salerno Giovanna Andreola, dove si trovava per motivi personali.
ABRUZZO, DIFESA QUARTA “RUOLO TOTALMENTE MARGINALE”
“Quarta ha un ruolo totalmente marginale, non e’ un dirigente della societa’, e’ un consulente”. Lo ha detto l’avvocato Giandomenico Caiazza al termine dell’interrogatorio di garanzia di Lamberto Quarta arrestato questa mattina nell’ambito dell’operazione Caligola.
Quarta ha risposto per circa due ore “serenamente a tutte le domande, fornendo discolpe articolate a quanto contestato, limitatamente al suo ruolo”, ha spiegato l’altro legale Giuliano Milia. “Anche le risultanze a cui la Procura da’ piu’ valore in termini indiziari – ha spiegato Caiazza – non riguardano mai direttamente Quarta, questo lo posso affermare con serenita’. Non una delle intercettazioni a cui l’accusa da’ significato indiziante, per stessa ammissione del pm, riguarda direttamente Quarta”.
I difensori hanno “rappresentato l’esigenza di ripensare le misure” adottate. Gli interrogatori di garanzia previsti per oggi proseguono con Duilio Gruttadauria, presidente del consiglio di amministrazione e socio di Ecosfera.
ABRUZZO, GRUTTADAURIA E MOGLIE RESPINGONO ACCUSE
Duilio Gruttadauria e la moglie Anna Maria Teodoro, il primo presidente del consiglio d’amministrazione e socio della societa’ Ecosfera Gruppo spa e la seconda socia della stessa realta’, “si sono difesi collaborando e quindi rispondendo a tutte le domande ma negando ogni tipo di rilievo”.
Lo ha spiegato l’avvocato Giuseppe Casaccia, legale dei due indagati, ascoltati oggi nel corso degli interrogatori di garanzia, dopo l’arresto di questa mattina nell’ambito dell’operazione Caligola. Teodoro e’ stata sentita per piu’ di un’ora, Gruttadauria per oltre due, e alla luce di quanto esposto “ci aspettiamo – ha proseguito Casaccia – che vengano mandati quantomeno agli arresti domiciliari anche se siamo coscienti che il pm e’ il dominus delle indagini e ha gia’ chiesto che sette persone venissero arrestate per associazione a delinquere”.
Casaccia ha fatto notare come la notizia degli arresti sia trapelata prestissimo, questa mattina. “Siete stati messi a conoscenza prima di me dei fatti – ha detto ai giornalisti – in quanto gia’ stamani le agenzie hanno battuto la notizia degli arresti”. Gli interrogatori di garanzia proseguono con il dirigente del Servizio Attivita’ Internazionali della Regione Abruzzo, Giovanna Andreola, arrestata con il marito.
PER GIP “COSTANTE SVIAMENTO FUNZIONE PUBBLICA”
Per il gip Marco Billi, che ha disposto le sette misure cautelari eseguite oggi nell’ambito dell’operazione Caligola, “piuttosto che di singoli e specifici atti contrari alla funzione pubblica”, e’ stato riscontrato “un sistematico e costante sviamento di tale funzione”, come evidenziato dal pubblico ministero che ha chiesto le misure. E per quanto riguarda il ruolo di Vanna Andreola, funzionario della Regione Abruzzo “ha asservito la propria funzione ad interessi privati”.
La sua attivita’ “e’ risultata condotta – per il gip – secondo l’ottica esclusiva del favore per l’interesse privato e senza alcun riguardo per l’interesse collettivo” mentre “gli imprenditori favoriti hanno mostrato totale consapevolezza dei mezzi illeciti impiegati per il raggiungimento dello scopo”. Sempre il gip fa notare che in Gruttadauria, della Ecosfera, “e’ chiara la consapevolezza che nel mondo degli appalti e delle commesse pubbliche non vi e’ un modo lecito per emergere, risultano abrogate le norme giuridiche preposte ed e’ possibile conseguire successi solo attraverso legami illeciti con i politici di riferimento”.
Nel “meccanismo patologico di attribuzione degli appalti – sostiene sempre il gip – ancora piu’ dei politici assumono un ruolo decisivo i pubblici funzionari come la Andreola”, accusata di aver “reiteratamente violato le regole di trasparenza e di buon andamento della pubblica amministrazione”. Quanto a Quarta “con la contropartita della nomina a consulente di Ecosfera, ha svolto l’essenziale ruolo di anello di collegamento tra gli interessi imprenditoriali e il referente pubblico e politico”.
INDAGATI EX SINDACO D’ALFONSO E CESARONE
Tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila che questa mattina ha portato a sette arresti ci sono anche altri due nomi eccellenti, e cioe’ l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso (Pd), finito agli arresti domiciliari a dicembre 2008 per presunte tangenti al Comune di Pescara, e Camillo Cesarone, ex sindacalista e ex capogruppo del Pd in Consiglio regionale coinvolto nell’inchiesta sulle presunte tangenti nella sanita’ abruzzese e arrestato a luglio 2008 insieme all’ex governatore Ottaviano Del Turco e a Lamberto Quarta.
A quanto pare il coinvolgimento di D’Alfonso sarebbe legato a un appalto vinto al Comune di Pescara da Ecosfera mentre Cesarone avrebbe svelato a Quarta l’esistenza dell’inchiesta.
ASCOLTATA VANNA ANDREOLA CHE SI E’ DIMESSA
Gli interrogatori di garanzia di una parte degli indagati nell’ambito dell’operazione Caligola si sono conclusi stasera con l’audizione di Giovanna Andreola e del marito Michele Galdi. Al termine dell’interrogatorio l’avvocato Francesco Carli ha annunciato che Andreola ha rimesso nei giorni scorsi il suo mandato nelle mani del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, in riferimento alle deleghe da dirigente e a quello di autorita’ di gestione del programma comunitario di cooperazione trasfrontaliero Ipa-Adriatico.
La decisione e’ stata presa dopo un articolo di stampa sull’inchiesta. In merito all’interrogatorio, Carli ha spiegato che i due indagati “hanno risposto a tutte le domande rigettando gli addebiti e hanno anche dato una loro lettura e interpretazione di tutto quello che emerge nelle intercettazioni. Sono state date precisazioni di ordine tecnico soprattutto da parte della Andreola, e naturalmente la questione va approfondita: tutti devono farlo.
C’e’ un lavoro imponente da parte degli inquirenti che va valutato, rispettato ed esaminato con attenzione pero’ la prima sensazione e’ che la realta’ delle cose contestate e’ suscettibile di una lettura diversa da quella che per ora e’ stata data” – ha spiegato il legale. I due hanno deciso di non avvalersi della facolta’ di non rispondere che gli e’ stata prospettata da Carli considerato che gli arresti sono avvenuti stamani e non c’e’ stato il tempo per esaminare tutta la documentazione. Per i suoi assistiti Carli ha chiesto la revoca o l’attenuazione delle misure disposte dal gip Marco Billi.
MISURE CAUTELARI CONFERMATE, DOMICILIARI PER ANDREOLA
Sono tutte confermate, ad eccezione di una, le misure cautelari eseguite questa mattina dalla squadra mobile di Pescara nell’ambito dell’operazione Caligola. Dei quattro destinatari della misura cautelare in carcere solo Vanna Andreola ha ottenuto gli arresti domiciliari, peraltro a Salerno, per motivi personali, considerati i problemi di salute della madre.
Questa mattina la squadra mobile ha rintracciato Andreola proprio a Salerno. Confermate per gli altri indagati le altre tre misure della custodia cautelare in carcere e le altrettante misure degli arresti domiciliari.