L’AQUILA- “Ma va, va, pensetene n’atra”. L’espressione in dialetto aquilano profondo, è rivolta alle Poste Italiane, ai suoi dirigenti nazionali e soprattutto locali. Dite di fornire un servizio ai cittadini? Ma quando mai! Appunto, “pensetene n’atra”. Perché quel servizio è una vera tragedia. Fare un versamento con i bollettini di conto corrente, per molti aquilani è stata un’impresa tra Natale e Capodanno. Uffici chiusi il pomeriggio, quando di solito sono aperti (lo indica lo stesso sito on-line delle Poste), impiegati a ranghi ridotti, computer che non funzionano, personale pigro e poco attento, con la testa al cenone di Natale o di fine d’anno già la mattina quando timbra il cartellino. E questo sarebbe un servizio? Appunto, “pensetene n’atra”, anche se il direttore provinciale e quelli degli uffici cittadini una spiegazione dovrebbero darla. Sarà migliore alle Poste il 2012? Ne dubitiamo. Auguri (Antares).

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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