L’AQUILA – Nell’ambito dell’inchiesta sui cossiddetti fondi Giovanardi per il post terremoto aquilano, è stata fissata al 18 gennaio 2012, presso la Terza sezione penale della Corte di Cassazione, l’udienza avverso la decisione del Tribunale del Riesame, del 13 ottobre scorso, che aveva confermato gli arresti domiciliari per Fabrizio Traversi, mentre per l’altro indagato, Gianfranco Cavaliere, anch’egli inizialmente ai domiciliari, era stato poi disposto l’obbligo di dimora nel Comune dell’Aquila.

I giudici Roberto Ferrari, (presidente), Italo Radoccia e Carla Ciofani, (a latere) nella motivazione della loro decisione, avevano pienamente confermato l’impianto accusatorio del pm Antonietta Picardi e dei carabinieri del Noe di Pescara che proseguono nell’indagine relativa ad una presunta truffa di 9 dei 12 milioni di euro per il sociale stanziati dopo il terremoto del 6 aprile 2009 dal Dipartimento della Famiglia di Palazzo Chigi per progetti nei comuni del “cratere” del sisma.

I due sono accusati di tentativo di truffa, millantato credito ed estorsione. A Traversi viene contestato anche il peculato. Secondo i pm aquilani, avrebbero tentato di distrarre fondi attraverso un sistema di onlus, associazioni e fondazioni, ingannando, tra le altre cose, rappresentanti istituzionali e sindaci. Nell’inchiesta sono coinvolte, come indagate, altre tre persone. Nella stassa inchiesta è stato indagato anche il vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignor Giovanni D’Ercole. Al prelato viengono contestati i reati di false dichiarazioni e favoreggiamento.

 

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