L’AQUILA – Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha partecipato stamane alla tavola rotonda “Produzione farmaceutica, Abruzzo come Italia: un modello di successo a rischio?”, promossa dal gruppo Menarini in occasione dei 125 anni di attività, all’interno degli stabilimenti Dompè, all’Aquila.

Dall’incontro è emerso un quadro dell’attività farmaceutica in chiaroscuro: grandi potenzialità, settore leader del manifatturiero per ricerca, innovazione, occupazione (con i suoi 25 mila addetti interni ed altri 32 mila nell’indotto) ed export (60 per cento della produzione) ma in deficit di investimenti.

Il Governatore Chiodi, anche in veste di Commissario ad acta per la Sanità, ha ricordato che l’Abruzzo è una delle cinque regione italiane che spende di più in farmaci, con un trend cresciuto dal 2008 del 2,7 per cento. “Se abbiamo un bilancio di 2 miliardi ed 800 milioni di euro – ha puntualizzato – ben 2 miliardi e mezzo purtroppo vanno a coprire le spese sanitarie, intendendo sia quelle ospedaliere che farmaceutiche. Il margine da destinare alla crescita, dunque, è molto limitato”.

Ha rammentato altresì che dal suo insediamento si è riusciti a raggiungere un equilibrio nei conti della sanità, importantissimo quanto inaspettato per una regione che solo nel 2005 aveva prodotto 450 milioni di euro di disavanzo. Ha citato poi, come best practice, al fine di razionalizzare la spesa farmaceutica, il metodo dell’accentramento delle forniture, attraverso gare al ribasso che consentono di raggiungere notevoli economie di scala.

“Ci troviamo tra l’incudine ed il martello – ha riconosciuto poi nel corso del dibattito, moderato dal giornalista Bruno Vespa – Contenere i costi dei medicinali, consentendo, nel contempo, all’industria farmaceutica di essere sempre più presente ed incisiva sul territorio. In questo senso – ha fatto notare – stiamo portando avanti una convinta battaglia contro l’inappropriatezza anche prescrittiva dei farmaci (sia come durata che come dosaggio) e forte è l’attenzione degli Uffici commissariali preposti ai costi della farmaceutica”.

Ha assicurato, il Governatore, che per far crescere il settore, trainante per l’economia abruzzese, ma soprattutto aquilana, con i suoi cinque insediamenti farmaceutici (165 i siti produttivi in Italia), occorrono risorse “avendo già volontà ed idee”. Ed ha suggerito di “concentrare gli scarsi fondi a disposizione per lo sviluppo in poche, definite, politiche strategiche che, abbandonando il mero assistenzialismo di settori non competitivi, si concentrino, invece, su produzioni d’eccellenza in grado di conquistare i mercati internazionali; come appunto la farmaceutica”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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