L’AQUILA – E’ stato rinviato al 17 febbraio del 2012, il processo a carico di tre ingegneri e un noto costruttore finiti sotto processo in seguito al crollo di un edificio in via Roma 18 nel quale, la notte del sisma, rimase ferito un uomo di 39 anni. Questi fu costretto a rimanere in ospedale un mese a causa delle fratture. L’accusa per i tre e’ di lesioni e cooperazione in disastro colposo. L’accusa, rappresentata dal pm Fabio Picuti contesta i lavori nell’antico palazzo quali la realizzazione ex novo di una scala interna di collegamento senza predisporre le valutazioni del condizioni di sicurezza strutturale e ignorando valutazioni sismiche. In sostanza non sarebbero stati valutati in giusto modo i nuovi carichi. Inoltre non sarebbero state fatte delle prove di carico sulle strutture portanti. Queste contestazioni sono rivolte a tre tecnici, progettisti architettonici, strutturali e direttori dei lavori svolti tra il 1995 e il 2002. Si tratta di Marino Bruno, Giacomo Di Marco e Aurelio Melaragni per i quali secondo la procura ci sarebbe stato un comportamento caratterizzato da negligenza e imperizia. Sotto processo anche l’imprenditore Enzo Cicolani in qualita’ di amministratore della societa’ che ha effettuato i lavori. “Realizzava” e’ scritto nel capo di imputazione, “le opere in maniera non idonea con aumento dei carichi permanenti gravanti sulle strutture portanti dell’edificio originario in assenza delle necessarie verifiche di stabilita’ sulle strutture esistenti. Inoltre non provvedeva alla prevista nomina del collaudatore”. Piu’ in particolare secondo la procura gli errori contestati sono stati la causa del crollo di una porzione del palazzo, in particolare la facciata prospiciente via Roma e la volta del secondo solaio. Il rinvio dell’udienza e’ stato disposto stamane dal giudice monocratico del Tribunale dell’Aquila dopo aver constatato problemi di notifica. Nel processo sono tre le parti civili. Si tratta del 39enne ternano M.M., rimasto ferito nel crollo e ora residente nel Progetto “Case”; l’avvocato Paolo Enrico Guidobaldi titolare di un appartamento dove aveva lo studio legale e il Comune. L’ente ha chiesto un risarcimento danni di 200mila euro mentre Guidobaldi ha chiesto un risarcimento di circa 20mila euro. I politraumi riportati dal giovane ternano furono giudicati guaribili in oltre 40 giorni.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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