L’AQUILA – Da più parti, con motivazioni diverse, spesso opposte, si auspica una unità politica in previsione delle prossime elezioni amministrative, senza bandiere, uniti nel colore neroverde. Basta con i partiti e con l’attuale amministrazione, si ripete un po’ da tutti gli schieramenti, costituiti e costituendi. Primarie a destra, primarie a sinistra, primarie sì, primarie no, primarie bum!

Ebbene, se ci troviamo in questo stato è proprio perché non si è fatta politica.
Capiamoci: ognuno la pensa politicamente come vuole, ma qui a L’Aquila si è rinunciato a fare delle scelte. E ogni scelta è in ogni caso politica. Si poteva scegliere di scagliarsi contro il Sindaco e l’attuale giunta e maggioranza: un po’, ma non troppo, sai non conviene mai fare un passo da cui non si può tornare indietro. Si poteva scegliere di scagliarsi contro il Commissario e la sua corte di sub-commissari e accoliti vari: un po’, ma non troppo, sai non conviene mai fare un passo da cui non si può tornare indietro. E allora, Sindaco dimettiti! no, Commissario dimettiti! no.

Ammettiamolo: o ha ragione il Sindaco, e allora deve essere supportato, o ha ragione il Commissario, e allora deve essere supportato. Ma il Sindaco è espressione di una certa parte politica, così come lo è il Commissario (mutandis mutanda).
Non si può non scegliere.

In questo momento c’è una parte dei cittadini che è di sinistra (non di centrosinistra), che magari non ha il coraggio di entrare in uno schieramento definito da un partito, o è perplessa. Ebbene, in questo momento bisogna far pesare molto di più la sinistra, insieme ai partiti di sinistra, dentro ai partiti di sinistra per fargli cambiare il “modo” di fare politica, non l’idea politica. Bisogna rinnovare i partiti dall’interno, non rinnegandoli.

Perché poi, le liste civiche saranno nuovi partiti che di nuovo avranno forse i volti dei candidati (?) ma conserveranno intatti tutti i difetti dei vecchi, con in meno l’idea. Quell’idea con cui persone come Pertini e Berlinguer, parlando della sinistra, hanno costituito, fatto crescere e governato l’Italia.
E con questa idea, con forze nuove, con un nuovo modo di fare politica, trasparente, anteponendo l’interesse collettivo a quello personale, confrontarsi con i cittadini e con gli altri schieramenti e costruire la rinascita dell’Aquila.

di Luigi Fabiani

 

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