L’AQUILA – Fin dallo scorso mese di luglio SEL aveva espresso la sua posizione sull’uso delle primarie. L’Assemblea del Circolo dell’Aquila ribadisce la posizione allora espressa: “Superare il governo dei commissari e delle legislazioni speciali è condizione necessaria e prioritaria, perché su di essa si è consumato lo svuotamento delle istituzioni rappresentative e del ruolo delle comunità locali, ma non è condizione sufficiente se non si ristabilisce un rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni a partire dal Comune che è il luogo più vicino agli abitanti del territorio…”.
Sel è convinta che per ottenere questo risultato sia necessario compiere una scelta di discontinuità e che in questa fase il clima politico non permetta di presentarsi agli elettori con un patto esclusivo tra i partiti del centro-sinistra che ignori la straordinaria vitalità e voglia di partecipazione espressa in questi anni difficili dai cittadini, dai comitati, dalle associazioni, dalle organizzazioni sociali.
Per questo abbiamo proposto le primarie non come strumento di legittimazione dell’attuale gruppo dirigente, ma come strumento di innovazione che permetta ai cittadini di far pesare le proprie scelte e che eviti un’eccessiva frammentazione della proposta politica da fare alla città.
L’Aquila ha bisogno dei cittadini per costruire la buona politica, quella utile a ricercare soluzioni ai problemi e non a costruire rendite di posizione, ma la ricostruzione fisica, sociale e del lavoro ha bisogno anche dei partiti con cui condividere, rappresentanze, responsabilità, legame con lo scenario nazionale ed europeo.
Per questi motivi pensiamo che non si possa costruire un programma studiato a tavolino, ma puntiamo ad un’alleanza tra una pluralità di forze disposte a costruire idee e progetti insieme con i cittadini chiamati ad esprimersi e a partecipare attivamente, in varie forme (web, assemblee, concorsi di idee), su una griglia di temi ritenuti prioritari per la ricostruzione della città, per fare dell’Aquila un laboratorio nazionale, un “grande cantiere” di sperimentazione di democrazia rappresentativa e partecipativa.
La scelta del 18 dicembre, data ipotizzata per svolgere le primarie, non ci convince, risulta troppo vicina per poter costruire il percorso che porti a vere PRIMARIE PARTECIPATE.
Chiedere un tempo più lungo non è una tattica di temporeggiamento, ma sostanza per iniziare una nuova storia del governo della città.

Il coordinatore del circolo
Giustino MASCIOCCO

 

 

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