L’AQUILA – “Parlare di condono, di per sé, provoca l’orticaria”. Così, a margine di un incontro al Saie di Bologna su nuove politiche edilizie per la città e il territorio, il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sull’eventualità di un condono edilizio da inserire nel decreto sviluppo da parte del governo. “Sarebbe – ha proseguito – un’ennesima violenza al territorio”. Questa misura “fa venire meno il criterio di fondo: costruire in modo sicuro, il condono è la contraddizione di tutto questo”. Il sindaco della città abruzzese, sconvolta dal sisma del 6 aprile 2009, ha poi toccato anche il tasto della ricostruzione del centro abitato. “Nel 2010 – ha osservato – abbiamo avuto il picco edilizio con 10.000 persone impiegate, 8.000-8.500 nel comune dell’Aquila”. Poi, ha proseguito, “nel 2011 non s’é fatto nulla” tanto che, ha sottolineato, si sono avuti “1.200 operai edili in cassa integrazione. Nel 2011 non s’é fatto nulla: dal febbraio 2010 – ha concluso – il governo non c’é più”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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