L’AQUILA – E’ stata fissata al 13 ottobre, la data in cui il Tribunale del Riesame dell’Aquila, decidera’ sulle istanze di revoca degli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila denominata “Attenti a quei due”, ovvero su un tentativo di truffa relativo ai 12 milioni di euro messi a disposizione dal Dipartimento delle politiche della famiglia per le aree del “cratere” del terremoto, i cosiddetti “fondi Giovanardi”.

Una vicenda giudiziaria nata nel maggio del 2010 che ruota attorno a Fabrizio Traversi, 62 anni di Roma, e Gianfranco Cavaliere, 36 anni dell’Aquila, entrambi agli arresti domiciliari. Gli avvocati dei due arrestati, Attilio Cecchini ed Angelo Colagrande hanno presentato ieri le istanze di revoca delle misure cautelari, presentando a corredo anche una copiosa documentazione. Con “artifici e raggiri” (si legge nell’ordinanza) gli arrestati Traversi e Cavaliere hanno cercato di “ottenere inizialmente la somma di 12 milioni di euro” dei fondi Giovanardi, poi ridotta di 3,1 milioni, “raggirando innumerevoli soggetti privati e istituzionali” attraverso “mendaci informazioni sulle finalita’ della Fondazione Abruzzo solidarieta’ e sviluppo onlus” e di “ulteriori altre associazioni e fondazioni”.

L’accusa e’ di concorso in tentata truffa aggravata continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Secondo i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Pescara, il “giochetto” e’ stato tentato con il concorso di due altri indagati: Silvano Cappelli, sindaco del Comune di San Demetrio nei Vestini (L’Aquila) quale “capofila di altri sindaci” e “soggetto proponente il progetto denominato ‘L’Aquila Citta’ Territorio’ depositato in data 6 agosto 2010”, e Nicola Ferrigni, presidente di Eurispes Abruzzo che, secondo l’accusa, avrebbe avuto il ruolo di reperire stagiste che avrebbero lavorato gratuitamente mentre il loro compenso finiva nelle tasche degli indagati.

Il tentativo di truffa, non e’ riuscito per “ragioni estranee alla loro volonta’”: “reazione del Comune dell’Aquila, diffidenza dei componenti regionali e altre motivazioni oggettive”. Risulta infine indagato anche Mimmo Srour, ex assessore regionale e provinciale, per una serie di vizi procedurali sull’ingresso della Provincia dell’Aquila nella Fondazione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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