L’AQUILA – Una tragedia come il terremoto distrugge, intimorisce, spacca mura e vite. E unisce, indelebilmente, citta’ e popoli che lo hanno vissuto e che, tra mille difficolta’, non si sono arresi, continuando a lottare per tornare a una vita normale. Assisi e L’Aquila sono, loro malgrado, simboli della violenza del sisma e del desiderio di rinascita.

A distanza di 14 anni dal terremoto dell’Umbria e delle Marche e a 30 mesi da quello che ha messo in ginocchio il capoluogo abruzzese, si torna a parlare di prevenzione, cultura del rischio, senso del dovere nei confronti di cittadini italiani, cosi’ ingiustamente colpiti, in una manciata di secondi, da una immane tragedia.

L’appuntamento e’ offerto dalla presentazione del libro di Alessandro Aquilio (31 anni, aquilano) “Ventitre secondi” (Kellermann ed.), sabato 24 settembre, ospite del Comune di Assisi – presso la Sala della Conciliazione, ore 10,30.

All’evento, fortemente voluto dal Comune e dall’Associazione Astrolabio (nata nel 1997, subito dopo il sisma, per volere di alcuni dipendenti della soprintendenza dei beni culturali), prenderanno parte l’On. Walter Veltroni e il Sindaco della cittadina Umbra, Claudio Ricci.

“Sono commosso dal fatto che la citta’ di Assisi, nel giorno dell’anniversario del terremoto umbro-marchigiano e della commemorazione delle vittime, abbia scelto di ricordare il sisma aquilano del 6 aprile 2009. E sono onorato che abbia scelto il mio libro Ventitre secondi, per raccontare una tragedia che va oltre le differenze geografiche, di ceto o di eta’ e che inevitabilmente unisce nel profondo chiunque l’abbia vissuta”, commenta l’autore Alessandro Aquilio.

“Nel mio racconto – aggiunge – ho scelto di raccontare il dramma di 100.000 persone attraverso una storia privata, quella della mia famiglia. Sono certo che proprio l’aver raccontato il terremoto sotto il profilo umano, intimo, abbia consentito a ciascun lettore di immedesimarsi in noi aquilani. E sento sulle mie spalle l’emozione e la responsabilita’ di rappresentare la mia gente in questo appuntamento, conscio delle molte sfide e delle progettualita’ che sono alla base di ogni processo di ricostruzione. Ringrazio quindi Assisi, con cui L’Aquila condivide non solo questa drammatica esperienza, ma anche l’importanza culturale e spirituale nel mondo, con figure che hanno profondamente influenzato il pensiero intellettuale e il sentimento religioso: San Francesco e Papa Celestino V. Per tali ragioni, mi auguro che il patrimonio aquilano possa essere recuperato come magistralmente accaduto in questo splendido Comune. Rilanciando, e lo dico con forza e convinzione, la necessita’ di inserire L’Aquila all’interno del Patrimonio Unesco”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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