L’AQUILA – Vicino la Fontana delle 99 Cannelle, in prossimità del passaggio al livello superato il quale comincia la strada per Roio, c’è una delle chiese dell’Aquila più belle e al tempo stesso meno conosciute  dai suoi abitanti, la chiesa della Madonna del Ponte.

Nonostante sorga a due passi da Borgo Rivera,  in un luogo transitato giornalmente da centinaia di auto, pochi aquilani sanno dell’esistenza di questa piccola chiesa e ancor meno sono coloro che vi hanno mai messo piede. Un’ignoranza giustificata anche dal fatto che, non essendo mai stata una parrocchia, la chiesa è sempre rimasta chiusa al pubblico. La sua custodia, fino al terremoto, era affidata ai frati di Santa Chiara.

Dotata di una facciata esterna architettonicamente molto semplice, per non dire disadorna, la chiesa della Madonna del Ponte ha origini quattrocentesche. Il terremoto l’ha danneggiata  in modo piuttosto grave, sia a livello strutturale sia, soprattutto, nei preziosi interni, che custodiscono alcuni degli affreschi di maggior pregio di tutta la pittura aquilana. Come quelli, raffiguranti una Madonna con Bambino e Santi, che adornano la bellissima edicola cinquecentesca in pietra, alta circa quattro metri, situata proprio all’ingresso dell’unica navata.

Il fascino di questa cappella non è sfuggito al vice commissario per i beni culturali Luciano Marchetti, che ha predisposto, insieme ai suoi collaboratori e alla Soprintendenza, un piano di interventi di recupero molto dettagliato. A spiegarci di cosa si tratta è stata la prof.ssa Biancamaria Colasacco della Soprintendenza: “I lavori serviranno, da una parte, a mettere in sicurezza e a consolidare l’edificio a livello strutturale – esso infatti sorge sopra un terreno piuttosto instabile, di origine alluvionale – e, dall’altra, a restaurare i preziosi affreschi interni quattro e cinquecenteschi, sia quelli rimasti attaccati alle pareti sia quelli caduti in seguito alla scossa. Per il consolidamento dell’edicola saranno utilizzate tecniche molto particolari: essa sarà letteralmente sollevata per permettere l’installazione di alcuni isolatori sismici. Tutti gli interventi” ha detto sempre la prof.ssa Colasacco “saranno coordinati dal vice commissario e saranno finanziati integralmente con i soldi stanziati per il recupero dei beni culturali. L’intenzione è anche quella di riportare questa bellissima chiesa all’attenzione della città dandole di nuovo tutta l’importanza che merita”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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