L’AQUILA – La sinistra aquilana è in confusione. E’ bastata la sfuriata (l’ennesima) di Cialente al tavolo dei sindaci, ad innescare una reazione a catena dalle conseguenze oggi imprevedibili. L’assessore Pierluigi Pezzopane e il consigliere Angelo Mancini dell’Italia dei Valori si sono schierati col primo cittadino e accettano il gioco allo sfascio: via Gianni Chiodi, via il vice commissario Antonio Cicchetti, via la Sge, la Struttura per la gestione dell’Emergenza, via Gaetano Fontana con la Struttura Tecnica di Missione, via Fintecna, Reluis e Cineas.

Insomma, via tutto, perché a tutto penseranno loro e gli “scienziati della ricostruzione”, come direbbe Carlo Verdone, che alloggiano a palazzo di città. Ma a Lelio De Santis, ex socialista oggi dell’Italia dei Valori, non basta. Oltre a Gianni Chiodi e agli altri, deve andare via anche Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila,  che per De Santis è inadatto a ricoprire il ruolo. A sinistra, come si vede, la confusione è tanta. Le accuse sono le solite, come gli stessi di sempre sono i luoghi comuni che leggiamo nel comunicato a due mani di Mancini e Pezzopane. Perché se la ricostruzione del centro storico dell’Aquila è ancora di là da venire, la colpa, per loro, non è di Cialente o della giunta che ancora non mettono mano ai piani di ricostruzione chiesti da Tremonti, ma del Commissario straordinario Gianni Chiodi, di Antonio Cicchetti, suo vice, della Struttura tecnica di missione, della Sge e di tutto il resto.

Insomma la solita solfa. Cialente continua a prendere schiaffi in faccia dai sindaci dei comuni del cratere che fanno proposte sensate, ma non conta. La colpa dei guai dell’Aquila è di Chiodi e degli altri che non avrebbero fatto questo o quello, o quell’altro ancora. Non ci stancheremo mai di ricordare il tanto bistrattato Guido Bertolaso, quello che per intenderci ha dato un tetto a tutti gli aquilani sei mesi dopo il terremoto, che la solfa dei solerti amministratori nostrani l’aveva capita da subito. “Se avete problemi con la ricostruzione-, disse Bertolaso- possiamo pensarci anche noi”. Un’affermazione che suscitò un’iradiddio. Ma lasciamo perdere. Oggi possiamo dire senz’altro che è una buona cosa per L’Aquila e gli aquilani che Gianni Chiodi e gli altri siano là a darsi da fare per i nostri interessi. Il resto sono luoghi comuni conditi da molta demagogia da una sinistra in confusione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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