L’AQUILA – “E’ impensabile e inaccettabile – spiega Il Presidente di Confindustria regionale – che in un momento in cui l’economia regionale attraversa una situazione di estrema difficoltà, lavori per milioni di euro che potrebbero dare respiro all’intera economia regionale con importanti ripercussioni occupazionali, rimangano fermi per questioni burocratiche, amministrative e politiche”.

Il solo dato relativo all’arretramento del settore dell’edilizia a L’Aquila è veramente disarmante“.

Solo per lavori di viabilità ordinaria (competenza ANAS), giacciono progetti cantierabili per circa 120 milioni di euro che non riescono ad essere investiti con grave danno non solo per le imprese e l’economia ma anche le popolazioni colpite da sisma che attendono la rinascita del Territorio per cui, quelle stesse infrastrutture, congiuntamente ad altre opportunità attese da tempo, quale la zona franca urbana, possono costituire un importante volano di ripresa e nuova attrattività”.

“E’emblematico, al riguardo, che la sola mancata partecipazione del Comune di L’Aquila alla cometente Conferenza di Servizio, blocchi l’avvio dei lavori”.

“E’assolutamente necessario, pertanto, che Regione, Enti locali e le strutture commissariali e tecniche preposte, concordino una volta per tutte, in una vera ottica di coesione e collaborazione, metodi di confronto e strumenti di semplificazione amministrativa adeguati alle necessità di una realtà drammatica quale quella connessa al sisma da una parte e allo stato dell’economia regionale dall’altra”.  

“In tal senso si rende anche necessario, come presupposto, che da una parte gli Enti locali e le loro strutture accelerino le proprie decisioni e procedure agevolando i piani di ricostruzione, e dall’altra che le strutture Commissariali rendano più trasparenti e accessibili, anche a favore delle popolazioni e delle Parti sociali,  le informazioni relative agli investimenti, alle risorse disponibili e alla loro destinazione”.

“Se da una parte è evidentemente inaccettabile l’inerzia di alcune amministrazioni locali di provvedere alle loro competenze, peraltro reclamate quale presupposto di una ricostruzione condivisa dal territorio, altrettanto inaccettabile e grave sarebbe una diversa destinazione dei fondi destinati all’area colpita dal sisma”.

“Le richieste volte alla trasparenza e alla semplificazione delle procedure sono state  sollecitate da tempo, senza oggettivi riscontri,  da parte  di Confindustria che, nel ribadire la gravità dei ritardi nella ricostruzione, ritiene che la questione della necessità di procedure amministrative speciali per la ricostruzione debba essere questione prioritaria da affrontare al più presto anche con il Governo centrale nell’ambito del programmato incontro con il Patto per lo Sviluppo.”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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