L’AQUILA – Su delega del Presidende della Giunta regionale – impegnato a Roma nei lavori della Conferenza dei Presidenti sulla manovra finanziaria – il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, nel corso della seduta odierna di Question time, ha risposto all’interrogazione del Consigliere del PD, Giuseppe Di Pangrazio, riguardante l’iter per la definizione della Zona Franca Urbana dell’Aquila. De Matteis ha innanzitutto sottolineato che in questi giorni ha avuto già occasione di far partecipi gli Aquilani sullo stato dell’arte di questo importante strumento in occasione dell’assemblea cittadina svoltasi nel tendone di Piazza Duomo e del convegno dei giovani di Confindustria. “Voglio ricordare che l’unica Zona Franca Urbana rimasta è quella dell’Aquila, le altre – pendenti dal 2007 e individuate da Prodi – sono state trasformate in Zona a burocrazia zero. Questo significa che L’Aquila può contare sui benefici per cinque anni più cinque e che lo stanzimento previsto è di iniziali 90 milioni di Euro. Per questo obiettivo – ha rilevato ancora De Matteis – si è speso anche il Senatore Marini, insieme a deputati e senatori di entrambi gli schieramenti, ai quali va il nostro ringraziamento. Così come richiesto da Bruxelles, in particolare dalla Direzione generale degli aiuti comunitari a finalità regionale, forniremo entro il 14 luglio gli ultimi dati che ci sono stati richiesti. In particolare, gli indicatori socio-economici della città dell’Aquila, necessari per la definitiva approvazione. Ai facili profeti di sventura e ai superficiali che parlano senza conoscere come stanno le cose si risponde con atti e fatti concreti, così come già detto durante recenti incontri pubblici. Un fatto importante è che, nei prossimi giorni, si riconosca finalmente la specificità. Appena trasferiti i dati richiesti al Ministero dello Sviluppo economico e per esso a Bruxelles – ha concluso De Matteis – renderemo noti nel dettaglio questi aspetti affinchè la Città conosca passo dopo passo quanto accade”.

Zona Franca Urbana. Di Pangrazio – “Quanto bisogna attendere?”

“Quanto tempo occorre ancora per la definizione della Zona Franca Urbana?”
E’ quanto chiesto dal consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio al Presidente della Regione Gianni Chiodi, nel corso della seduta odierna del question time.

“A più di due anni dal sisma – afferma Di Pangrazio – siamo ancora in attesa di sapere quanto ancora dovranno attendere i cittadini per conoscere le disposizioni per l’istituzione della zona franca urbana. E’ assurdo che delle agevolazioni, finalizzate alla sviluppo economico e sociale delle aree duramente colpite dal sisma, non siano ancora disponibili alla popolazione terremotata sebbene il CIPE abbia individuato e perimetrato da più di un anno la zona franca urbana ammessa al beneficio finanziario”.

“Pur non ricevendo alcuna risposta dal Presidente Chiodi, ne dall’assessore competente – ribadisce il consigliere – c’è bisogno di tempi certi sapendo che l’istituzione della zona franca urbana è un tema importantissimo per la ripresa delle attività produttive e per una maggiore sostenibilità della vita sociale della città. Auspico che il Presidente si impegni al più presto in questa direzione”.

“Vorrei ricordare – aggiunge il consigliere – che è proprio di ieri il monito del vice presidente dei giovani industriali della provincia dell’Aquila il quale ha affermato “va bene la zfu a Lampedusa ma quella dell’Aquila dove è finita?”

“Non è utile a nessuno utilizzare un tema così delicato con dichiarazioni generiche – conclude Di Pangrazio – non dando risposte precise e soprattutto utilizzare il tema della ricostruzione per motivi politici pre-elettorali. Invito i diretti protagonisti, presidente della regione chiodi, il sindaco della città dell’Aquila e i parlamentari a fare il punto della situazione al fine di continuare con un’azione comune per arrivare a rendere operativa la zfu per la città dell’Aquila”

Vice presidente della II commissione

Giuseppe di Pangrazio

LOLLI E LA ZONA FRANCA A LAMPEDUSA
Apprendo dalla stampa di oggi che nella manovra economica varata dal Governo è presente la proroga della sospensione del pagamento di tasse e contributi per i cittadini di Lampedusa fino al 30 giugno 2012. La sospensione avviata a partire dal gennaio 2010 raggiungerà, dunque, l’anno e mezzo.

Sono contento per i cittadini di Lampedusa ma registro l’inaudita differenza di trattamento tra il, pur serio, problema di Lampedusa e la tragedia aquilana. A L’Aquila le tasse sono rimaste sospese per un solo anno e a partire da Novembre 2011 si pretende addirittura la restituzione del 100 per cento di quanto sospeso, mentre in altre regioni colpite da eventi sismici la restituzione è avvenuta molti anni dopo l’evento e nella misura del 40%

Il Governo per L’Aquila ha fatto riferimento ad un problema di bilancio. Registro che il problema di bilancio vale solo per noi. Vale a L’aquila ma non a Lampedusa o in Veneto.

D’’altra parte questa vicenda ricorda la tassa di scopo che ci hanno sempre dichiarato come impossibile da realizzare per l’Aquila salvo poi istituirla per Pompei

Vorrei sapere cosa altro devono farci perché si prenda atto tutti quanti che ci stanno trattando come cittadini di serie B e che in questo stato di cose non è nostro diritto ma nostro dovere reagire con una protesta ferma, democratica e unitaria

GIOVANNI LOLLI

 

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