L’AQUILA – “Per gli edifici di edilizia popolare, gestiti dall’Ater dell’Aquila, sono stati impegnati circa 17 milioni di euro. Sono stati riconsegnati 113 appartamenti tra pubblici e privati che si sono affidati all’ATER. Entro il 31 dicembre 2011 verranno completati tutti gli appalti”.

Lo ha detto il Commissario delegato per la ricostruzione e Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi intervenendo oggi  alla cerimonia di riconsegna della prima palazzina ristrutturata in via De Meis n.10, all’Aquila, dopo i danni causati dal sisma. Presenti tra gli altri, il commissario straordinario, Piergiorgio Merli, gli assessori regionali, Angelo Di Paolo con delega all’Edilizia residenziale, Gianfranco Giuliante e il vicepresidente del Consiglio Regionale Giorgio De Matteis.

Dopo la riconsegna della prima palazzina ristrutturata, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) dell’Aquila ha un cronoprogramma di riconsegne molto serrato essendo 113 gli alloggi popolari già recuperati dopo i danni causati dal terremoto del 6 aprile 2009. Complessivamente sono 1485 gli appartamenti danneggiati dal sisma: 490 classificati con esito di danno “A”, 293 classificati “B”, 23 “C” e 679 “E”: gli interventi di recupero su questi ultimi sono di competenza del Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna. Per quelli di competenza dell’Ater, quindi A, B e C, l’Azienda ha già appaltato quasi 23 milioni di euro previsti come spesa complessiva.

In riferimento al recupero di questo patrimonio abitativo, il commissario straordinario, Piergiorgio Merli, ha annunciato che il programma prevede il rientro, entro la fine dell’anno, di tutti gli inquilini che alloggiano nei circa 800 appartamenti di tipo A, B e C. “Il nostro obiettivo è di riconsegnare le case classificate A, B e C e quindi far rientrare tutti gli inquilini entro la fine dell’anno – ha spiegato Merli – Sono felice di poter riconsegnare questa prima palazzina B. La soddisfazione più grande arriverà quando sarà abitato l’ultimo appartamento di nostra competenza. Tutti siamo consapevoli del lavoro svolto fin qui ma molto resta ancora da fare. In questi mesi, abbiamo avuto tante difficoltà anche perché l’osservanza della legge sugli appalti a cui abbiamo dovuto attenerci scrupolosamente, se da una parte è garanzia di correttezza e trasparenza, dall’altra detta tempi più dilatati. A ciò si deve aggiungere il fatto – continua il commissario – che il decreto che ha consentito di ampliare i margini delle forme ristrette delle gare di appalto è giunto dopo che avevamo esperito tutte le operazioni di appalto. I nostri interventi non sono solo tesi alla riparazione dei danni causati dal sisma, ma al miglioramento energetico, strutturale e alla sicurezza delle abitazioni. Come del resto già osservato nella fase di ristrutturazione della palazzina di via De Meis”

Chiodi ai Comuni: “Fate i piani di ricostruzione”

Il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, ha “sollecitato tutti i comuni a fare i piani di ricostruzione”. A margine della cerimonia di riconsegna di una palazzina dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) dell’Aquila, Chiodi ha detto: “Purtroppo il sollecito non lo fa nessuno e sono costretto a farlo io”. “Fare i piani di ricostruzione è essenziale – ha ribadito Chiodi – anche perché il ministero dell’Economia ha mostrato disponibilità a valutare l’ipotesi di finanziare ulteriormente le seconde case e a dare incentivi anche alle attività commerciali, soprattutto del centro storico. Ma questo è subordinato ai piani di ricostruzione – ha concluso – che non sono solo di tipo urbanistico, ma anche funzionali alla ripresa socio-economica del territorio”


PEZZOPANE: QUALCOSA SI MUOVE. LA VERA EMERGENZA RESTANO GLI ALLOGGI “E”.

“Finalmente qualcosa si muove in termini di edilizia popolare”.
Lo sostiene l’assessore comunale Stefania Pezzopane, che commenta la notizia della riconsegna della prima palazzina ATER ristrutturata.

“E’ amaro tuttavia dover constatare che, nonostante il lavoro del personale tecnico ed amministrativo dell’ATER, un’azienda pubblica riesca a riconsegnare solo dopo due anni e mezzo un edificio classificato B; mentre i privati cittadini hanno impiegato tempi più brevi. Verrebbe da chiedersi come mai la Struttura Commissariale non ha consentito all’ATER di procedere con una normativa più rapida e più snella, come è accaduto in passato per la Protezione Civile, per accelerare i tempi, sempre nel rispetto di legalità e trasparenza.

La vera emergenza- prosegue l’assessore- restano comunque i 679 appartamenti classificati “E”, per i quali è competente il Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Il Commissario per la Ricostruzione e l’ATER si impegnino in questi mesi a sollecitare il Provveditorato per velocizzare i lavori anche per questi appartamenti.

Se infatti 679 famiglie potessero tornare negli alloggi che occupavano prima del terremoto, si libererebbero altrettanti appartamenti del progetto CASE o MAP, in cui attualmente queste famiglie vivono.
Sarebbe un bella boccata d’ossigeno per i cittadini in difficoltà. Il Comune dell’Aquila potrebbe far fronte ad un’emergenza sociale e abitativa che cresce a dismisura, soprattutto tra le fasce più deboli della popolazione”.


A 26 MESI DAL TERREMOTO, A CHE PUNTO E’  LA RICOSTRUZIONE “LEGGERA E PESANTE”?
Intervento di Pio Rapagnà – Coordinatore regionale Mia Casa

In quanti alloggi pubblici delle ATER e dei Comuni del cratere, dei 2.176 classificati A e, quindi, dichiarati agibili, sono rientrate le rispettive famiglie assegnatarie? E in quanti di essi sono stati effettuati i lavori di “consolidamento sismico” per i quali erano stati stabiliti un contributo di 10.000 euro ciascuno, più 2.500 euro per lavori alle parti comuni e condominiali?

Quanti alloggi pubblici, dei 624 classificati B e dichiarati temporaneamente inagibili, sono stati resi agibili con provvedimento di pronto intervento?

Ed i 156 alloggi classificati C e dichiarati parzialmente inagibili, insieme ai 52 alloggi classificati D e dichiarati temporaneamente inagibili e da rivedere con approfondimento, che fine hanno fatto?

E negli 852 alloggi classificati E e dichiarati totalmente inagibili, quali lavori nel frattempo sono stati fatti, quali progetti sono stati presentati e quali cantieri sono stati sino ad ora aperti?

E nei 140 alloggi classificati F e dichiarati inagibili per rischio esterno, questi rischi esterni sono stati rimossi ed eliminati?

Bisogna effettuare immediatamente e senza perdersi in chiacchiere e cerimonie fuori luogo, un intervento straordinario sul patrimonio abitativo pubblico supportato da un atto legislativo, di indirizzo e di controllo, del Consiglio Regionale, al quale il Mia Casa si rivolge quotidianamente da 27 mesi senza ottenere alcuna risposta ed alcuna Legge Regionale ad hoc.

Il 15 agosto di due anni fa, con un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e con conseguenti Ordinanze e Decreti attuativi, vennero assegnati al Commissario delegato per la ricostruzione Dott. Gianni Chiodi ben 150 milioni di euro per la Edilizia Residenziale Pubblica regionale e comunale: queste risorse economiche, immediatamente disponibili, non sono state ancora utilizzate e così quasi 2.000 famiglie non hanno potuto fare ritorno nelle loro rispettive abitazioni.

In pochi mesi si sarebbe potuto riconsegnare a molte famiglie assegnatari di alloggi ATER e inquilini di appartamenti pubblici comunali una abitazione stabile e sicura: invece è addirittra accaduto che molte di queste famiglie, per non perdere diritti acquisiti in qualità di inquilini e assegnatari, siano state costrette a rientrare, spesso a loro rischio e pericolo, in alloggi ed edifici “genericamente e variabilmente” classificati A, B e C e senza che nel frattempo chi di dovere avesse provveduto ad eseguire i necessari interventi di consolidamento e di ripristino dei servizi essenziali ed a mettere in sicurezza antisismica un “preziosissimo” patrimonio abitativo pubblico ancora rischio, sia dentro che fuori il cratere.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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