L’AQUILA – Una incomprensibile decisione del Consiglio di Amministrazione AMA dell’Aquila equipara i dipendenti dell’Azienda di trasporto cittadina al Pubblico Impiego assoggettando gli stessi al patto di stabilita’. Le conseguenze qualora non ci fosse un ripensamento sarebbero gravissime per i lavoratori con il blocco degli aumenti retributivi per anzianita’ e il blocco dei parametri e di tutta la contrattazione aziendale”. Lo affermano i sindacati aziendali unitariamente a CGIL,CISL,UIL,UGL,FAISA che hanno, pertanto, “vista l’assoluta chiusura da parte aziendale, dichiarato lo stato di agitazione del personale riservandosi in caso di risposta negativa – dicono – di mettere in campo le forme di lotta previste che purtroppo penalizzeranno i cittadini”. “E’ appena il caso di ricordare – rilevano i sindacati – che tali misure erano gia’ state introdotte dalla Regione Abruzzo per le Aziende Regionali di Trasporto Pubblico (ARPA ,Sangritana,GTM ) e che dopo una dura contrapposizione dei lavoratori interessati la stessa Regione Abruzzo ha cancellato tale misura. Inoltre nelle aziende di trasporto pubblico non si applica il contratto del pubblico impiego e invece un contratto privatistico. Per tale motivo risulta ancora piu’ incomprensibile, arbitraria ed ingiusta la decisione del Consiglio di Amministrazione AMA e se ne chiede l’immediata rimozione, visto anche la continua richiesta di deroghe per la stessa azienda poste dalla proprieta’( Comune dell’Aquila ), per ottenere giustamente vista la nuova dislocazione della popolazione residente, fondi aggiuntivi per il servizio ai cittadini. Sembra cosi che a pagare le difficolta’ dell’azienda debbano essere sempre i piu’ deboli e cioe’ i lavoratori, che in questa lunga fase di riorganizzazione del dopo sisma hanno superato mille difficolta’, percorsi stravolti, viabilita’ impazzita, fermate invase da auto in sosta ecc., mentre nelle stanze ovattate del consiglio di Amministrazione si pensa bene di penalizzarli invece di riconoscergli il giusto”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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