L’AQUILA – “Da oltre un anno l’Italia dei Valori denuncia in tutte le possibili sedi che Chiodi commissario non ha il potere di riscrivere le leggi, con decreti ed ordinanze e denuncia anche che Chiodi non puo’ (ma soprattutto non vuole) fare una nuova legge sul piano di rientro, perche’ decadrebbe il giorno stesso da Commissario e perderebbe tutti i poteri”.

A parlare e’ il capogruppo dell’Italia dei valori in Consiglio regionale Carlo Costantini che aggiunge: “Ora, pero’, le ennesime sentenze del TAR abruzzese che assestano l’ennesimo colpo agli abusi perpetrati da Chiodi, sia nei confronti dell’assemblea legislativa regionale, che nei confronti del cittadini abruzzesi, pongono tutti dinanzi ad un punto di non ritorno.

La presunzione, l’arroganza e l’incompetenza dimostrati in questi mesi da Chiodi – sottolinea l’esponente dell’Idv – stanno spingendo l’Abruzzo nel baratro. Ogni sua decisione annullata da un Tribunale e’, infatti, il presupposto di azioni di risarcimento di danni che a breve potrebbero travolgere la Regione: i suoi Piani Operativi sono, infatti, un vero e proprio colabrodo perche’, come sostengono i Tribunali, Chiodi riscrive le leggi da solo, senza avere il potere di farlo.

Ma allora, considerato che non puo’ piu’ parlarsi di episodi, ma di un disegno preordinato e doloso, funzionale e gestire illegalmente poteri che non gli appartengono, i danni che sta producendo Chiodi dovra’ pagarseli da solo. Per questo, a difesa dei diritti di tutti i cittadini ed i contribuenti abruzzesi, ho scritto al Procuratore Regionale della Corte dei Conti una nota, sollecitando l’avvio di un procedimento finalizzato ad accertare l’eventuale sussistenza di responsabilita’ personali di Chiodi, per tutti gli effetti negativi che la Regione Abruzzo dovra’ subire, come conseguenza dell’annullamento e/o dell’illegittimita’ di tutti gli atti che ha adottato e continua ad adottare in violazione della legge.

Se Chiodi e’ in buona fede – conclude Costantini – ha la possibilita’ di dimostrarlo: venga il Consiglio regionale per condividere principi, regole, criteri e nuovi modelli organizzativi funzionali al risanamento della sanita’ abruzzese. Se non lo fara’, allora vorra’ dire che dovra’ assumersi tutte le responsabilita’ del caso, nessuna esclusa”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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