L’AQUILA – La biblioteca provinciale Salvatore Tommasi è la grande Cenerentola del dopo terremoto aquilano. Nessuno ne parla, nessuno se ne interessa. Istituzioni, politici, rappresentanti della cultura, intellettuali, studenti: la storica Tommasiana sembra essere stata dimenticata da tutti.

La biblioteca si trova oggi nel nucleo industriale di Bazzano, in via Copernico. A una manciata di metri dalla facoltà di Lettere e dall’Archivio di Stato c’è un edificio giallo a due piani – un ex mobilificio – circondato da un grande piazzale asfaltato. E’ qui che dal Dicembre 2009 giacciono i circa 260 mila volumi che furono chiusi negli scatoloni subito dopo il terremoto. Nessun servizio al pubblico è stato riattivato: non la consultazione né il prestito o la lettura dei quotidiani. La biblioteca, di fatto, è ferma.

Il paziente lavoro di ripulitura e sistemazione dei volumi è iniziato solo da qualche giorno e con enorme ritardo. Ad essersi aggiudicata l’appalto è stata una ditta locale specializzata, dove lavorano meno di dieci persone.

Contemporaneamente si sta procedendo anche all’adeguamento strutturale dell’immobile e al montaggio della scaffalatura dove dovranno essere sistemati, una volta terminato il lavoro di ripulitura, tutti i libri.

Dei lavori di sistemazione e adattamento dello stabile (di proprietà di due privati) si sta occupando la Provincia, mentre all’acquisto della scaffalatura e all’affidamento dei lavori di pulizia dei libri ha pensato il Ministero dei Beni Culturali. La decisione di “sdoppiare” gli appalti e affidarli a due diversi enti ha creato però ritardi, rallentamenti e problemi. “In più – ci ha detto l’assessore provinciale Mauro Fattore – ad un certo punto ci è stato detto che i lavori preventivati all’inizio non sarebbero stati sufficienti per la messa a norma completa dell’edificio e che quindi sarebbe stato necessario fare dei nuovi interventi.  Per coprire questi ultimi abbiamo dovuto trovare altri fondi e questo ha portato inevitabilmente a un dilatarsi dei tempi. Di certo la situazione che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione è molto complessa”. 
Talmente complessa che, ad oggi, nessuno sa, nemmeno in modo approssimativo, quando la biblioteca potrà tornare ad essere aperta al pubblico.

Ma non ci sono solo le difficoltà e le lungaggini relative al completamento dei lavori. La grande incognita che grava sulla biblioteca è il totale isolamento a cui probabilmente andrà incontro rimanendo lì dov’è ora. Più passa il tempo, infatti, e più si fa forte l’idea che la scelta del nucleo industriale di Bazzano come nuova collocazione della Tommasiana fu un colossale errore. Errore di cui sono corresponsabili la stessa Provincia (con la precedente amministrazione), il vice commissario per i beni culturali Luciano Marchetti e il direttore generale per le biblioteche del Mibac che, nel novembre 2009, firmarono un protocollo d’intesa in cui c’era scritto che la biblioteca doveva essere riaperta a Bazzano perché lì sarebbe sorto un polo umanistico-culturale, composto anche da Archivio di Stato e Facoltà di Lettere (progetto poi abbandonato, tant’è che, come è noto, la facoltà di Lettere traslocherà presto nei locali dell’ex ospedale S. Salvatore).

L’obiettivo, dicono tutti, è quello di riportare la biblioteca nella sua sede storica di piazza Palazzo, che è stata gravemente danneggiata dal terremoto. I danni stimati dalla Protezione civile ammontano a circa 25 milioni di euro e, per i lavori, ci vorranno (ammesso che i tempi vengano rispettati) non meno di 8 anni.

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10