Giorgia Meloni, tassa sui manifestanti - aquilatv.it (foto screenshot Youtube)
Dopo le manifestazioni organizzate degli ultimi giorni, il Governo guidato da Giorgia Meloni pensa ad una tassa per i partecipanti.
L’articolo 17 della Costituzione italiana riconosce il diritto dei cittadini di riunirsi pacificamente e senz’armi, senza richiedere autorizzazione per le riunioni in luoghi aperti al pubblico, ma con l’obbligo di preavviso per quelle in luoghi pubblici.
L’organizzatore della manifestazione deve rispettare alcuni obblighi precisi: deve comunicare alla Questura e al locale Commissariato di Polizia l’intenzione di organizzare una manifestazione, predisporre un piano di sicurezza e, se si occupa un suolo pubblico, presentare la domanda al Comune di competenza.
Nelle ultime settimane, in Italia il clima è stato rovente e sono state organizzate numerose manifestazioni contro la guerra in Palestina e in sostegno della Flottilla.
In alcune di esse, però, si sono verificati incidenti di ordine pubblico che hanno spinto il Governo Meloni ad intervenire: per le prossime manifestazioni potrebbe essere introdotta una tassa a spese dei partecipanti.
La guerra in Palestina e il blocco della missione della Flottilla da parte del governo israeliano, hanno spinto gli italiani a scendere in piazza. In tutte le principali province della Penisola si è registrata un’alta partecipazione da parte della popolazione, con giovani e meno giovani che si sono riuniti per ribellarsi contro il genocidio e il governo Meloni, che si rifiuta di prendere una netta posizione contro Netanyahu.
Nonostante la maggior parte delle manifestazioni si stata pacifica, in alcune città sono stati registrati problemi di ordine pubblico. Tale emergenza si è verificata non solo durante le ultime manifestazioni, ma anche in occasione di quelle meno recenti. Infiltrati e frange violente hanno portato caos e devastazione e, per il Governo Meloni, è giunto il momento di intervenire per sedare e ridurre al minimo questi rischi.
È al vaglio una proposta di legge volta a chiedere ai partecipanti alle manifestazioni una sorta di cauzione da versare ancor prima di scendere in piazza. La Lega aveva già anticipato la volontà di una “garanzia finanziaria” per gli organizzatori delle manifestazioni considerate a rischio, allo scopo di tutelare le città in caso di danni e atti vandalici.
Lo scorso settembre, Matteo Salvini aveva tuonato: “Chiederemo una cauzione a chi organizza cortei e manifestazioni, in caso di danni pagheranno di tasca loro”. Sulla reale possibilità di istituire una cauzione per le manifestazioni, tuttavia, vi è un po’ di titubanza, ma il Governo Meloni è intenzionato a “valutare ogni altra misura in grado di migliorare ulteriormente la cornice di sicurezza”.
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