Giorgia Meloni, divieto contro la comunità islamica - aquilatv.it (foto screeshot Youtube)
Il Governo guidato da Giorgia Meloni avvia una vera e propria battaglia contro la comunità islamica: la legge che punta al divieto totale.
Un report di luglio 2025 indica che i musulmani hanno superato il 30% della popolazione straniera residente in Italia, raggiungendo circa 1,7 milioni di persone, minori inclusi.
La loro integrazione nel nostro Paese è un processo che si sta evolvendo gradualmente, caratterizzato da una crescente e sempre più “italiana” popolazione musulmana, con sfide e opportunità legate a questioni come i luoghi di culto, l’istruzione e l’inserimento lavorativo e sociale.
Nonostante la comunità islamica in Italia sia sempre più numerosa e radicata, il Governo guidato da Giorgia Meloni ha intenzione di avviare una serie di procedure volte a vietare la loro presenza.
Da sempre contraria alla radicalizzazione del mondo islamico nel nostro Paese, la premier ha in mente una legge destinata a cambiare definitivamente la vita dei musulmani in Italia.
I musulmani in Italia sono una comunità in crescita e sempre più radicata, costituendo circa il 5% della popolazione. Pur non essendo riconosciuto dallo Stato, l’Islam è la seconda religione in Italia dopo il Cristianesimo, con una sempre maggiore componente di cittadini italiani. La comunità sta lavorando per una piena integrazione e convivenza, ma incontra resistenze, soprattutto nella costruzione di moschee, e una diffusa disinformazione da parte della popolazione italiana.
Il Governo Meloni ha deciso di portare in Parlamento una proposta di legge volta a cambiare il modo di vivere della comunità islamica nel nostro Paese. La norma, qualora venisse approvata, andrebbe a modificare un aspetto radicale della loro cultura ma, come spiegato, allo scopo di “garantire sicurezza e coesione sociale, opponendosi a ciò che viene definito ‘separatismo culturale'”.
Sara Kelany, deputata FdI e prima firmataria della proposta, assieme ai colleghi Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera, e Francesco Filini, ha presentato un progetto di legge volto a stabilire il divieto assoluto del velo integrale in tutti i luoghi pubblici, comprese scuole, università e uffici della pubblica amministrazione.
Il burqa e il niqab, ad esempio, vengono indossati per motivi religiosi, come segno di pudore e sottomissione alla volontà di Dio, ma anche per ragioni culturali, sociali e politiche, come scelta di affermare la propria identità religiosa o come forma di protezione. Se la proposta di legge del Governo Meloni dovesse passare, tale usanza verrebbe definitivamente abolita in Italia allo scopo di “contrastare la nascita di enclave, vere e proprie contro-società, in cui si applicano regole che non hanno nulla a che vedere con il nostro ordinamento, e dove prolifera il fondamentalismo islamico”.
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