Alberto Stasi, colpevole del caso di Garlasco - aquilatv.it (foto screenshot iene.mediaset.it)
A distanza di 18 anni, si torna a parlare del caso di Garlasco e Alberto Stasi guadagna la libertà dopo la riapertura delle indagini.
Era il 13 agosto del 2007 quando Chiara Poggi venne trovata senza vita nella sua abitazione di Garlasco. Le indagini iniziali si concentrarono sull’allora fidanzato, Alberto Stasi.
Gli investigatori individuarono nel giovane l’unico sospettato e, nel 2015, la sentenza della Cassazione condannò Stasi a 16 anni di reclusione in quanto colpevole dell’omicidio della Poggi.
Per anni, la giustizia italiana non ha avuto alcun dubbio sull’esito del processo, ma nel 2025 si è deciso di riaprire le indagini. A distanza di quasi 10 anni dalla condanna, Stasi è libero.
I risvolti sul caso hanno fatto emergere un quadro completamente diverso e, nonostante la sentenza del 2015, oggi sotto la lente d’ingrandimento è finito un altro sospettato.
Sin dall’inizio del caso di Garlasco, gli inquirenti hanno individuato in Alberto Stasi l’unico possibile colpevole dell’omicidio di Chiara Poggi. Fu lui, ai tempi fidanzato della vittima, a ritrovare il cadavere della giovane, e le indagini si concentrarono su di lui poiché non vennero trovate tracce di sangue sulle scarpe che riferì di avere indosso al momento della scoperta del cadavere.
A processo per l’omicidio di Chiara Poggi, Alberto Stasi venne inizialmente assolto in primo e secondo grado, ma fu ritenuto colpevole nella revisione del processo, e nel 2015 la sentenza della Corte di Cassazione condannò lo studente di economia della Bocconi a 16 anni di reclusione. Nel 2018, Stasi ha raggiunto un accordo con la famiglia Poggi per il risarcimento di 700 000 euro e dal 2023 è potuto uscire dall’istituto penitenziario di Bollate in orario diurno per lavorare come contabile e per attività di reinserimento sociale e di istruzione.
Nel 2025 il caso di Garlasco torna ad essere al centro dei riflettori. La Procura di Pavia riapre le indagini basandosi su elementi che farebbero pensare ad una possibile innocenza di Alberto Stasi: le nuove analisi del Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, gli errori commessi nelle indagini iniziali e nella raccolta di alcune prove, e il ritrovamento, in un canale vicino a Garlasco, di un martello e altri oggetti metallici che potrebbero essere l’arma del delitto, hanno portato a nuove piste da seguire.
A distanza di quattro anni dalla fine della pena di Stasi, gli inquirenti ipotizzano che non sia stato lui a uccidere Chiara, bensì Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, oggi indagato per omicidio in concorso. A spingere gli inquirenti a ritenere che Stasi sia innocente è la totale assenza di tracce di sangue secco sui tappetini dell’auto dell’imputato: questa sarebbe la prova concreta che Alberto Stasi non è mai entrato nella casa di via Pascoli il 13 agosto 2007.
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