A rischio una delle sette meraviglie del mondo - aquilatv.it (foto freepik)
La mano degli uomini torna a fare danni e, questa volta, a pagarne le spese è una delle 7 meraviglie del mondo: la distruzione è vicina.
Ci sono opere costruite nell’antichità da Greci e Romani che, per un lungo periodo, sono state indicate come le meraviglie del mondo: si tratta di costruzioni imponenti che, però, negli anni sono andate distrutte.
Di queste, solo la Piramide di Cheope in Egitto è riuscita a resistere allo scorrere del tempo, mentre tutte le altre si sono pian piano sgretolate e, oggi, ne restano solo alcune testimonianze.
Nell’età moderna è stato, quindi, indetto un concorso che ha classificato le sette meraviglie del mondo attuale: tra queste figura anche il Colosseo di Roma insieme a la Grande Muraglia cinese, Machu Picchu in Perù, Chichén Itzá in Messico, Petra in Giordania, Taj Mahal in India e la Statua del Cristo Redentore in Brasile.
Ma, proprio una di queste, rischia di andare definitivamente distrutta: la presenza degli uomini continua a danneggiarla gravemente e se ne teme la distruzione.
L’intervento degli uomini e l’avvio dell’industrializzazione hanno permesso alle società di evolversi e migliorarsi ma, allo stesso tempo, hanno avuto effetti negativi sull’ambiente, la natura e il patrimonio culturale. Le sette meraviglie più antiche, quelle costruite dai Greci e dai Romani, si sono pian piano sgretolate a causa dello scorrere del tempo e dell’intervento umano.
Lo stesso problema potrebbe verificarsi nell’epoca moderna. Le sette meraviglie del mondo continuano ad essere colpite da numerosi danni causati dalle attività umane: guerre e saccheggi sono tra principali e, a queste, vanno ad aggiungersi l’erosione del suolo e l’inquinamento, che minacciano anche l’intero patrimonio culturale e naturale della Terra.
Negli ultimi anni è stato lanciato l’allarme riguardo le condizioni sempre più problematiche di una delle sette meraviglie del mondo. Simbolo della grandezza e della maestosità dell’Impero Inca, scoperta casualmente dall’esploratore americano Hiram Bingham nel 1911, Machu Picchu è annoverato tra le sette meraviglie del mondo. Visitato ogni anno da milioni di visitatori – nel 2024 è stato toccato il record di 1,5 milioni di presenze – oggi è considerato a rischio di distruzione.
Una delle principali cause del suo deterioramento è rappresentata dal turismo di massa, che incrementa la spazzatura e l’inquinamento. Inoltre, le proteste e gli scioperi avviati negli ultimi anni – i più importanti nel 2023 e nel 2025 – hanno messo a repentaglio l’economia locale e la reputazione globale del sito. Un grave problema per il governo del Perù che fonda la sua economia principalmente sul turismo e che denuncia lo stato di degrado in cui versa una delle sette meraviglie del mondo.
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