L’AQUILA – Il 12 maggio nella sede romana della Rai di Viale Mazzini sono state comunicate le nomination dei David di Donatello 2014, gli “Oscar italiani”, la cui cerimonia si terrà in data 10 giugno negli studi televisivi DEAR

È con un certo stupore misto a soddisfazione che, scorrendo l’elenco dei finalisti, abbiamo trovato il nome del nostro lavoro. “Lao”, per la regia di Gabriele Sabatino Nardis, è infatti frutto di un lavoro di squadra tutto giocato su entusiasmo, professionalità e voglia di fare.

Lo stesso Nardis, l’Ass. Culturale Furconium Vestinorum e noi della Peperonitto Film, grazie anche alla Regione Abruzzo e alla Fondazione Carispaq, unendoci per uno stesso scopo, abbiamo portato a casa un cortometraggio che sapevamo sì avrebbe meritato l’attenzione di un pubblico attento, ma non addirittura tanto da arrivare ai David di Donatello!

Esprimiamo quindi la nostra soddisfazione nella piena convinzione di dover dedicare e condividere questa importante attestazione con tutta la squadra tecnica e artistica, a partire da Franco Villani, che dà il volto a Lao, a Lino Guanciale, che ci ha regalato un prezioso cameo, a Federico Annicchiarico che ha firmato la fotografia, a Giggi Mearelli per il montaggio, per le musiche originali il maestro aquilano Frabrizio Mancinelli e a tutti gli altri componenti la famiglia di Lao, fino ad arrivare ai cittadini di San Pio Delle Camere e Castelnuovo – che con il loro appoggio ci hanno reso tutto molto più semplice.

Un momento importante per il nostro lavoro, che dedichiamo, inoltre, al nostro territorio, specie quello aquilano a cui apparteniamo, e al piccolo cinema indipendente. Il regista, parlando del suo lavoro, nota: «A me piace pensare che “Lao” sia una piccola poesia, e come tale sia arricchita di metafore che aprono il cortometraggio a letture più ampie. La storia narra di un anziano che, negli ultimi anni della sua vita, si trova a fare i conti con la senilità, con il decadimento del suo corpo, con la solitudine, con la scomparsa dei suoi affetti, del suo passato, dei luoghi della sua memoria, ritrovandosi come un pesce fuor d’acqua in un mondo in cui non ha più riferimenti e che avanza senza di lui. Ecco che, in questo nucleo, la storia diventa storia universale, riflessione condivisibile sulla senilità.

In questa lettura, le macerie del borgo e i pannelli asettici del villaggio residenziale sintetizzano il contrasto tra passato e futuro, e sono, soprattutto, espressione esteriore dell’interiorità dell’anziano. In questo conflitto, che sprofonda Lao nella solitudine e nello smarrimento, l’anziano ricerca ciò che ha perso, e ricerca una nuova speranza – una nota di musica e di vita – simboleggiata da una vecchia armonica smarrita, lo strumento che suonava in un tempo passato e che ora non sarebbe più, ad ogni modo, in grado di suonare. In fondo, il suo è un conflitto con una legge naturale, una legge di vita, con cui non è facile confrontarsi.

È possibile trovare una pacificazione, un’armonia con la natura e le sue leggi anche quando queste mettono l’uomo di fronte alla propria fragilità (in questo caso la fragilità della senilità)? “Lao” suggerisce un percorso verso una possibile risposta, ma ognuno, nel vederlo, così come quando si legge una poesia, può cercare la sua interpretazione e trovare la sua risposta».

La Peperonitto Film, dal canto suo, ha creduto molto, fin dall’inizio, nel progetto portatogli dal giovane Nardis. Nel crederci ha speso molte energie nel formare una squadra forte e professionale, nel trovare accordi e nell’organizzare al meglio tutte le fasi previste da un progetto del genere.

La bravura di Gabriele ci ha convinto, subito dopo la fine del progetto “Lao”, ad accompagnarlo anche nella sua prossima avventura: il giovane sceneggiatore e regista, infatti, ha già pronta una nuova creatura, “Abito”, ancora una volta ambientata nella natia terra d’Abruzzo, questa volta non vicino all’Aquila, ma a Scanno – progetto per il quale sono già iniziate le fasi di pre-produzione, compresa quella del fundraising.

Peperonitto Film

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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