L’AQUILA – Gli aquilani stanno ancora pagando lo scotto psicologico del terremoto dell’aprile 2009. A due anni e mezzo dalla tragedia, otto su dieci sono ancora alle prese con segni post traumatici, dalle crisi d’ansia alla depressione, dall’insonnia all’irritabilita’.

Lo riferiscono due medici di famiglia aquilani, Vito Albano e Mauro Daniele, che da quella notte in cui L’Aquila tremo’ sono tutti i giorni in trincea per assistere la popolazione. “Ci sono ancora – spiegano, durante il congresso della Fimmg a Villasimius – nostri concittadini con la sindrome post traumatica, per i quali servono cure psichiatriche specifiche. Ma in generale l’80 per cento degli aquilani ha segni medio-leggeri di stress e trauma. Non a caso sono aumentate almeno del 30 per cento le prescrizioni di ansiolitici”.

La situazione certo non e’ facilitata dal fatto che le due strutture di aggregazione dei medici, da 13 e 16 medici rispettivamente (nelle quali lavorano anche Albano e Daniele) non hanno trovato ancora un edificio che le ospita, e sono costrette a operare in due container. Dall’emergenza dell’Aquila e’ nato comunque un nuovo modello di coinvolgimento e cooperazione dei medici di famiglia nella gestione delle emergenze: l’Associazione onlus medici di famiglia per le emergenze, promossa da Domenico Barbati.

“Ci siamo accorti all’Aquila – spiega Barbati – che serve un collegamento e un supporto ai medici di medicina generale: sono loro gli unici a conoscere il territorio, le persone fragili, solo noi possiamo dire ai soccorritori che in quella casa c’e’ uno che ha la gamba ingessata, nell’altra una persona che non puo’ sentire i soccorsi, e via dicendo. Bisogna creare una rete che possa essere di riferimento alla Protezione Civile, e stiamo lavorando al progetto Pass, una struttura mobile post-emergenza con dentro dai due ai quattro medici di famiglia oltre a pediatri, psicologi, assistenti sociali, infermieri. Perche’ l’assistenza sanitaria non puo’ essere interrotta dalla catastrofe”.

SANITA’:FIMMG, DA ULTIME MANOVRE GRAVISSIMI DANNI MEDICI FAMIGLIA
“Le manovre economiche che l’Italia ha dovuto approvare determineranno gravissimi danni alla categoria”. Lo denuncia Giacomo Milillo, segretario della federazione dei medici di famiglia (Fimmg), nella sua relazione al 66mo congresso della federazione a Villasimius. “Il blocco del rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) fino al 2014 – ha ricordato Milillo, alla presenza del ministro della Salute Ferruccio Fazio – combinato all’aumento dell’IVA, rispetto alla quale noi siamo consumatori finali, esaspera quel meccanismo di strangolamento che denunciamo da tempo, per effetto della prevalenza della quota capitaria omnicomprensiva nell’attuale strutturazione del compenso. Le spese per sostenere i fattori di produzione dell’assistenza sono destinate ad aumentare in proporzione ancora maggiore rispetto al passato, erodendo una percentuale sempre grande del totale delle entrate, che restera’ invece fermo. Piu’ fermo rispetto a quello degli altri, perche’ la categoria non ha diritto neppure a quel minimo ristoro rappresentato dalla “vacatio contrattuale”, che rivendichiamo come atto di giustizia perequativa, che deve valere anche nell’attuale disgraziata contingenza. Chiediamo a Governo e Regioni di rimediare a questa ingiustificabile penalizzazione”. In generale, ha sottolineato il segretario Fimmg, “i medici tutti, dipendenti, convenzionati, liberi professionisti, denunciano situazioni di estremo malessere”: e’ “devastante verificare la sempre maggiore limitazione della nostra autonomia e contemporaneamente essere chiamati a rispondere di mancati risultati anche se irraggiungibili, o impediti da condizioni organizzative carenti o sbagliate indipendenti dalla nostra volonta’. Ed essere condannati sul piano mediatico ancor prima che ogni responsabilita’ possa essere accertata”. Non a caso, ha ricordato, “il prossimo 13 ottobre, tutti, ripeto tutti, i Sindacati dei medici daranno vita ad una manifestazione che non ha solo il significato della protesta, ma anche quello di testimoniare che i medici convenzionati, dipendenti e liberi professionisti sono pronti a costruire una grande alleanza che, mi auguro in un momento prossimo, arrivera’ ad esprimersi su alcuni argomenti con una voce unica”. Infine, ha aggiunto Milillo, la Convenzione nazionale “ha bisogno di una revisione complessiva”. Tre gli obiettivi principali: “l’accesso e il ruolo unico dei medici di medicina generale; il consolidamento del ruolo e delle funzioni delle Aggregazioni Funzionali Territoriali come Unita’ di medicina generale; la ristrutturazione del compenso” per distinguere l’onorario dal finanziamento dell’organizzazione e delle attivita’.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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