L’AQUILA – E’ stata rinviata al 19 aprile l’udienza preliminare riguardante il crollo della sede della facoltà di Ingegneria a Roio, procedimento nel quale sono indagate sette persone per disastro colposo. In quella data deciderà se per i sette scatterà il processo. il Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, si é riservato ad adottare il pronunciamento. Nel corso dell’udienza, il pm titolare dell’inchiesta, Fabio Picuti, ha confermato per gli indagati la richiesta di rinvio a giudizio. Si è costituito parte civile il Comune dell’Aquila ravvisando un danno quantificato in 1 milione di euro. Inoltre si è svolta anche la prima udienza del processo sul crollo della palazzina in via Generale Francesco Rossi nel quale morirono 17 persone e che vede alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni tre persone. L’udienza, sospesa la mattina per far svolgere quella sulla sede di Ingegneria, è ripresa nel pomeriggio: al termine il Gup, Gargarella, esposto ad un super lavoro, ha calendarizzato le prossime udienze: il 6 maggio con l’escussione delle parti offese; il 13 maggio verranno sentiti i medici legali e la polizia giudiziaria operante; il 23 maggio verranno sentiti dieci consulenti tecnici del pm. Il 30 maggio si continueranno ad ascoltare gli eventuali e ultimi consulenti tecnici del pm e i primi testimoni delle parti civili.

 

 

L’AQUILA – È approdato questa mattina in sede dibattimentale il primo processo della maxi inchiesta sui crolli, quello della palazzina in via generale Francesco Rossi nel quale morirono 17 persone. Il giudice Unico del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella ha esaminato preliminarmente la questione relativa alla richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Tiorre Dei Passeri (Pescara) in cui risiedevano alcuni degli studenti morti nel crollo della palazzina, richiesta rigettata dal magistrato. Altra questione molto dibattuta in aula dalle parti civili, quella sulla citazione in giudizio dell’amministratore pro-tempore dell’edificio crollato e di tutto il condominio, anche queste richieste rigettate dal giudice. L’udienza è andata avanti con la consegna da parte del pm e delle parti del processo, delle perizie, delle testimonianze e varia documentazione. Dopo una visione del materiale probatorio in mano al pm, gli avvocati hanno chiesto ed ottenuto che dal fascicolo del giudice fossero estromesse alcune denunce, le consulenze tecniche dei consulenti tecnici del pm, alcune delle relazioni effettuate nell’immediatezza dalle sezioni di polizia giudiziaria che avevano operato e le sommarie informazioni rese dall’amministratore pro-tempo dell’edificio. Sono invece entrate nel fascicolo dibattimentale i verbali delle operazioni di soccorso e rimozione delle macerie. I legali degli imputati hanno infine chiesto al giudice unico l’avvio di una super perizia. Su questo punto il giudice si è riservato di decidere non prima di aver ascoltati i consulenti del pm. Infine sono state calendarizzate le prossime udienze. Si parte il 6 maggio con l’escussione delle parti offese; il 13 maggio verranno sentiti i medici legali e la polizia giudiziaria operante; il 23 maggio verranno sentiti dieci consulenti tecnici del pm. Nella data del 30 maggio si continueranno ad ascoltare gli eventuali ed ultimi consulenti tecnici del pm e i primi testimoni delle parti civili.
Per il “sito ecatombe” sono chiamati in giudizio gli ingegneri aquilani Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori, e l’amministratore del condominio Davide De Angelis, collaudatore, oltre che del titolare dell’impresa che 12 anni fa fece i lavori, Angelo Esposito. Le accuse sono di omicidio colposo, lesioni e disastro colposo. Ammesse 50 parti civili incluso il comune dell’Aquila.

TERREMOTO: CROLLO FACOLTA’ A ROIO, UDIENZA RINVIATA AL 19/4
E’ stata rinviata al 19 aprile, l’udienza preliminare riguardante il crollo della sede della facolta’ di Ingegneria a Roio, procedimento nel quale sono imputate sette persone per disastro colposo. Si tratta dei progettisti Ludovico Rolli e Giulio Fioravanti di Roma e Massimo Calda, di Bologna e gli ingegneri Carmine Benedetto, aquilano, Sergio Basile, Ernesto Papale e Giovanni Cecere. Nel corso dell’odierna udienza, il pm titolare dell’inchiesta Fabio Picuti ha chiesto per gli indagati il rinvio a giudizio. Il Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, si e’ riservato di decidere, fissando appunto l’udienza per il 19 aprile. Nella precedente udienza i progettisti, Ludovico Rolli, Giulio Fioravanti e Massimo Calda, avevano ipotizzato l’intenzione di chiedere attraverso i propri legali, il rito abbreviato, linea difensiva abbandonata nel corso dell’odierna udienza preliminare, per scegliere quella del rito ordinario. Nel corso dell’udienza si e’ costituito parte civile il Comune dell’Aquila ravvisando un danno quantificato in 1 milione di euro. Nella precedente udienza, L’Ateneo aquilano, tramite l’avvocatura aveva presentato nel corso della prima udienza preliminare una forte richiesta di danni nei riguardi degli accusati: l’Universita’ ha infatti invocato un risarcimento di oltre 9 milioni di euro complessivi, 5,6 per i danni patrimoniali e 4 per i danni non patrimoniali di immagine e, in particolare, per le mancate iscrizioni dopo il crollo. Infatti, prima del sisma gli iscritti erano circa 27 mila mentre adesso sono circa 23 mila. Alla base delle critiche dell’Ateneo il fatto che una struttura realizzata meno di venti anni fa non avrebbe dovuto subire danni di quella portata, costringendo l’Universita’ a sottoscrivere con un privato un contratto di locazione per due milioni di euro l’anno. I periti della procura, del resto, (lo stesso pm lo ha ricordato oggi nel suo intervento) avevano ipotizzato che qualora il terremoto ci fosse stato durante le ore di lezione potevano esserci anche 2 mila morti. Una valutazione che la difesa ha sempre ritenuto esagerata.

L’AQUILA – Giornata intensa al tribunale dell’Aquila per procedimenti legati alle maxi inchieste sul terremoto che vedono in prima linea il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Romani Gargarella. Il giudice è impegnato sia nell’udienza preliminare sul crollo della sede della facoltà di ingegneria a Roio per il quale sono indagate sette persone con l’accusa di disastro colposo, sia nella prima udienza del processo sul crollo di via Generale Rossi all’Aquila, nel quale sono morte 17 persone, e che vede alla sbarra 3 persone per omicidio colposo, disastro e lesioni. Attualmente si sta svolgendo l’udienza preliminare sulla facoltà di Ingegneria, che tra le altre cose ha fatto registrare la conferma del Pm Fabio Picuti di richiesta di rinvio a giudizio delle sette persone. Prima della definizione c’é spazio per le difese e quindi potrebbe esserci il pronunciamento. Una volta terminata l’udienza, il Gup porrebbe tornare a gestire il processo sul grave crollo di via Generale Rossi che é stata aperta e chiusa per dare spazio al filone della facoltà di ingegneria. In tribunale oggi sono presenti molte famiglie delle vittime del condominio di Via Rossi e la studentessa Marta Valente, che é stata estratta viva dopo 23 ore dallo stesso edificio crollato.

 

L’AQUILA – A circa due anni dal devastante sisma del 6 aprile del 2009 in cui sono morte 309 persone, “approda” stamattina in sede dibattimentale il primo processo della maxi inchiesta sui crolli (ben 220 quelli finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura aquilana). Si tratta di uno dei siti “ecatombe”, ovvero via Generale Rossi dove il crollo dell’edificio strappo’ alla vita 17 persone. Alla sbarra gli ingegneri aquilani Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori e amministratore del condominio, e Davide De Angelis, collaudatore, oltre che del titolare dell’impresa che 12 anni fa fece i lavori Angelo Esposito. Secondo le tesi del Pm, Fabio Picuti sulla scorta di una perizia redatta da quattro docenti, alla base della tragedia ci sarebbe stata la ristrutturazione del tetto che sarebbe stata appesantita ignorando le conseguenze che ci potevano essere sotto il profilo della tenuta sismica con i carichi maggiori. Tra le altre contestazioni, nell’ambito dei reati di omicidio colposo, lesioni e disastro colposo, mancate misurazioni di adeguamento statico ed omissioni riguardanti i collaudi. Piu’ in particolare, in occasione delle ristrutturazioni, Diego De Angelis progettista e direttore dei lavori oltre che amministratore del condominio, e’ accusato di avere realizzato, senza progetto, un tetto di copertura a falde in cemento armato senza avere considerato l’adeguatezza sismica e senza avere predisposto le necessarie valutazioni delle condizioni di sicurezza strutturale. Per l’accusa il tetto avrebbe avuto un peso doppio rispetto a prima. Inoltre non sarebbero state fatte delle prove di carico. Davide De Angelis nella sua veste di collaudatore, e’ accusato di non avere effettuato le previste verifiche a struttura ultimata necessarie al rilascio del certificato di collaudo e non ha redatto il certificato di collaudo. Angelo Esposito, titolare dell’impresa, e’ accusato di non avere presentato al Genio Civile dell’Aquila la documentazione necessaria alla denuncia delle opere in cemento armato e di avere realizzato i lavori in assenza dei relativi progetti e dei calcoli strutturali. Nel corso della precedente udienza il giudice aveva ammesso la costituzione di 45 parti civili compresa quella del Comune dell’Aquila nonostante le opposizioni dei legali della difesa. Tra i superstiti una ragazza di Bisenti (Teramo) Marta Valente, recuperata da una squadra di speleologi dopo 23 ore sotto le macerie, protetta da una trave che l’ha salvata dalle pietre. Ma li’ sono morte le sue amiche che studiavano medicina. Una tragedia anche per Diego De Angelis, l’imputato che in quel crollo ha perso la figlia Jenny.

CROLLI PETTINO: 5 INDAGATI.

Svolta nella maxi-inchiesta sui crolli degli edifici post-sisma, pubblici e privati (220 edifici) finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica dell’Aquila. Nei giorni scorsi i carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura, hanno notificato a cinque persone, l’avviso di conclusione delle indagini, nell’ambito del filone d’indagine riguardante il crollo di due edifici ubicati in via Milonia N13 e N31 a Pettino, in cui solo per un miracolo non ci sono state vittime. Il reato per tutti e’ di disastro colposo. Si tratta di Umberto Masucci di 72 anni dell’Aquila, Bruno Zilli di 80 anni di Campotosto, Nazzareno Drago, di 83 anni, Berardino Drago, di 78 anni, entrambi di Pizzoli ed infine Angelo Sabatini di 82 anni di Roma. In particolare Masucci, in qualita’ di geometra progettista e direttore dei lavori negli anni 1976-1981, svolgeva abusivamente l’incarico di direttore dei lavori di realizzazione dell’edificio, consentiva la realizzazione dei pilastri e dei nodi trave-pilastro, con una quantita’ di staffe inferiore alle prescrizioni di Legge, consentiva la realizzazione delle strutture portanti in assenza delle prescritte prove sui materiali (calcestruzzo); forniva errate indicazioni in merito ai materiali impiegati ed infine consentiva la realizzazione di opere difformi dal progetto autorizzato dal Genio Civile. Bruno Zilli, in qualita’ di collaudatore statico delle opere in cemento armato nell’anno 1981, non rilevava l’incompetenza professionale del Masucci, non rilevava la realizzazione delle opere difformi dalle autorizzazioni, non verificava e rilevava il reale quantitativo delle armature e l’errata collocazione delle armature trasversali sia nei pilastri che nei nodi trave pilastro; ed infine rilasciava il certificato di collaudo statico in assenza di prove sui materiali. Nazzareno Drago, in qualita’ di titolare dell’impresa esecutrice delle opere sono contestati una serie di reati legati alla quantita’ di steffe presenti nei pilastri, la realizzazione di un piano seminterrato senza autorizzazione e la realizzazione di strutture portanti in assenza delle prove sui materiali. Berardino Drago ed Angelo Sabatini, sono accusati di aver autorizzato la realizzazione di opere difformi dalle autorizzazioni e l’aver commissionato a Masucci la direzione dei lavori non potendolo fare.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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