L’AQUILA – Non trovano pace gli 8 studenti universitari espulsi la scorsa settimana dall’Adsu (l’azienda per il diritto allo studio) per essere stati sorpresi a fumare nei locali della nuova casa dello studente. Nonostante nei giorni scorsi fosse stata trovata per loro una sistemazione alternativa (gli appartamenti liberi della caserma Campomizzi), oggi pomeriggio è arrivato dalla Sge un nuovo stop. Alla base del diniego ci sono le spese per il mantenimento degli studenti nella struttura, spese che la Sge ha fatto sapere di non potersi accollare. Di qui la richiesta all’Adsu di pagare 600 euro mensili a posto letto, a fronte dei 140 pagati dai ragazzi all’azienda prima dell’espulsione. La decisione della Sge, comunicata in mattinata tramite il dirigente comunale Paola Giuliani, ha lasciato spiazzati e increduli sia Wania Della Vigna, l’avvocato degli studenti sfrattati, che il commissario dell’Adsu Francesco D’Ascanio, entrambi accorsi nel pomeriggio, insieme ai ragazzi e ai giornalisti, davanti i cancelli della campomizzi. D’Ascanio ha escluso che l’Adsu possa farsi carico dei costi aggiuntivi pretesi dalla Sge e ha annunciato per domani un tavolo tecnico in cui si cercherà di risolvere il problema.
Intanto gli 8 studenti, fra cui ci sono anche 5 ragazzi stranieri, saranno costretti a tornare nei container in cui sono ospiti dal giorno successivo all’espulsione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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